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MANOVRA BIS: LE MODIFICHE INTRODOTTE FINORA IN COMMISSIONE

(ASCA) – Feste laiche, blocco delle tredicesime, soppressione degli enti inutili, tagli ai ministeri: sono alcune delle voci della manovra correttiva modificate nel corso dei lavori della commissione Bilancio del Senato. Tutti gli aggiustamenti arrivano da emendamenti al testo del decreto. – Le principali feste laiche (festa della Liberazione, festa dei lavoratori e festa della Repubblica) non verranno più accorpate alla domenica. La Commissione bilancio del Senato ha infatti approvato un emendamento del Pd in base al quale il 25 aprile, il 1° maggio e il 2 giugno non saranno accorpate alla domenica. Non si salvano, invece, le feste patronali. – Le tredicesime dei dipendenti pubblici non verranno toccate e non verranno differite. Qualora i tagli ai ministeri non dovessero produrre gli effetti desiderati, “può essere disposto, nel rispetto degli equilibri di bilancio pluriennale, su comunicazione del ministero dell’Economia e delle finanze, la riduzione della retribuzione di risultato dei dirigenti responsabili nella misura del 30%”. Lo prevede un emendamento presentato dai senatori di Forza del Sud (che fa parte del gruppo Coesione nazionale) Pasquale Viespoli e Salvo Fleres, approvato dalla commissione. – Sono salvi dalla soppressione gli enti di ricerca e gli enti culturali sotto i 70 dipendenti. Lo prevede un emendamento bipartisan (firmato da senatori del Pd, Pdl, Api-Fli, Coesione nazionale) alla manovra approvato all’unanimità dalla Commissione Bilancio del Senato. Sono salvi quindi piccoli enti come l’Accademia della Crusca e l’Accademia dei Lincei. Salvati dai tagli anche i parchi geominerari: approvato infatti un emendamento dei senatori sardi del Pd che toglie li dalla lista degli ‘enti inutili’. – Il fondo Fas per le regioni non verrà toccato. Approvate infatti le riformulazioni di due emendamenti all’articolo 1 (relativo alla riduzione della spesa pubblica). Si stabilisce che qualora i tagli ai ministeri non dovessero portare i risparmi previsti, si potrà mettere mano al Fondo per le aree sottoutilizzate, ma solo sulle quote nazionali – quelle cioé riservate allo Stato – senza andare a incidere in alcun modo sulle risorse destinate a Comuni, Province e Regioni. Ciò “nel rispetto degli statuti delle Regioni autonome e delle province autonome di Trento e Bolzano”. Aumentano le imposte comunali. Approvato infatti un emendamento del Pdl in base al quale “per assicurare la razionalità del sistema tributario nel suo complesso e la salvaguardia dei criteri di progressività cui il sistema medesimo è informato, i Comuni possono stabilire aliquote dell’addizionale comunale all’imposta sul reddito delle persone fisiche differenziate esclusivamente in relazione agli scaglioni di reddito corrispondenti a quelli stabiliti dalla legge statale”. Introdotta una tassa sui trasferimenti di capitali all’estero. Approvato un emendamento della Lega nord in base al quale si applicherà un’imposta di bollo sui trasferimenti “in misura pari al 2% trasferito con ogni singola operazione con un minimo di prelievo pari a 3 euro”. L’imposta colpirà i lavoratori stranieri che si trovano in Italia e non versano i contributi agli istituti di previdenza del nostro paese. Dal nuovo balzello, infatti, “sono esenti i trasferimenti effettuati da persone fisiche munite di matricola Inps e codice fiscale”.