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MARCIA PERUGIA-ASSISI: IN 200.000 PER IL MYANMAR E PER CHIEDERE DIRITTI UMANI PER TUTTI

Magliette rosse, striscioni e bandiere per esprimere sostegno ai monaci e alla popolazione del Myanmar; 200.000 persone e 2165 enti e associazioni che hanno sfilato per “i diritti umani per tutti”. Si è svolta ieri la Marcia per la Pace da Perugia ad Assisi, promossa dalla Tavola della pace e dal Coordinamento nazionale degli enti locali. Benedetto XVI, nel messaggio inviato ai partecipanti, ha ricordato che “la pace è un dono prezioso di Dio e un esigente dovere di ciascuno”. Nel testo firmato dal segretario di Stato, card. Tarcisio Bertone, il Papa ha rinnovato l’appello alla comunità internazionale “per una pacifica soluzione dei conflitti nella varie regioni del mondo” e auspicato che “l’esempio evangelico” di San Francesco “susciti nei credenti rinnovata coscienza della preziosa realtà della pace quale dono di Dio ed esigente dovere di ciascuno”. Tra i 200.000 partecipanti alla marcia centinaia di scout che festeggiavano il centenario della Federazione italiana dello scoutismo, 250 giovani di Volontari nel mondo-Focsiv con lo striscione “La povertà non è una sfortuna ma un’ingiustizia”, gli oltre 700 partecipanti all’Assemblea dell’Onu dei giovani che si è svolta a Terni, i 100 dell’Onu dei popoli a Perugia, i rappresentanti di Amnesty internazional e delle Acli. “Marciare quest’anno ha un valore eccezionale – ha detto Andrea Olivero, presidente delle Acli – perché la testimonianza tragica e insieme luminosa del popolo e dei monaci birmani ci invita a riscoprire una radicalità spirituale che non è intimismo né rifiuto dell’impegno politico. È anzi la forza che consente di affrontare ogni rischio per la pace”. Le Acli e altre 52 organizzazioni hanno avviato proprio ieri la raccolta firme per sostenere la legge di iniziativa popolare per dichiarare il territorio della Repubblica italiana “zona libera da armi nucleari”. I primi firmatari sono stati i sindaci di Ghedi e di Aviano. A dare forza a questa iniziativa una lettera del sindaco di Hiroshima, Tadatoshi Akiba: “Questo – ha scritto – è un esempio perfetto di come possiamo assumerci la responsabilità del bene comune ed agire in buona fede”. Lungo il percorso è stata ricordata la giornalista russa Anna Politkovskaja uccisa proprio un anno fa. A mezzogiorno si è svolto inoltre uno “Stand up! Speak up” promosso dalla Campagna del Millennio dell’Onu: tutti in piedi contro la povertà e per chiedere al governo di rispettare la promessa di destinare lo 0,7% del Pil all’aiuto allo sviluppo. Alla Marcia anche lo striscione “Water for all”, del Comitato italiano per un Contratto mondiale per l’acqua e del Cipsi, e sul palco finale i ragazzi della baraccopoli di Korogocho (Nairobi).Sir