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MIGRANTES, A FIRENZE IL 18 GENNAIO LE CELEBRAZIONI NAZIONALI; UN QUADERNO SULLE ESPERIENZE TOSCANE DI PASTORALE

Sarà la Toscana ad ospitare, il prossimo 18 gennaio, le celebrazioni nazionali della Giornata dei Migranti. Ad annunciarlo è stato questa mattina, in una conferenza stampa, il direttore regionale della Fondazione Migrantes della Toscana don Angelo Chiasserini. “La Giornata – ha spiegato – viene celebrata ogni anno in tutte le parrocchie del mondo, come segno dell’attenzione della Chiesa al fenomeno delle migrazioni. Per l’Italia, la celebrazione principale sarà quella che si svolgerà a Firenze, e nella cui preparazione sono coinvolte tutte le diocesi toscane”. La giornata del 18 gennaio inizierà con una Messa nella basilica di Santo Spirito, presieduta dall’Arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori e animata dalle varie comunità straniere della Toscana, che sarà trasmessa in diretta nazionale su Raiuno. Seguirà, al Convitto della Calza, un pomeriggio di festa durante il quale le diverse comunità si presenteranno con danze, musiche, testimonianze, letture di testi.In vista della Giornata, la Fondazione Migrantes (organismo della Cei che si occupa di pastorale dei migranti) ha anche pubblicato un “Quaderno” interamente dedicato alla Toscana, con dati e commenti sull’immigrazione e con il racconto di alcune esperienze significative di associazioni, gruppi, parrocchie che lavorano con gli immigrati. Il Quaderno è diviso in cinque capitoli per gli altrettanti settori in cui opera la Migrantes: i toscani all’estero, la pastorale di giostrai e circensi, i nomadi, l’assistenza dei marittimi e dei portuali, e infine (ma è la parte più ampia) la presenza di stranieri sul territorio toscano. I dati ad esempio dicono che il 31,9% degli immigrati in Toscana è di religione musulmana, mentre tra i cristiani gli Ortodossi (20,3%) sono più dei Cattolici (19,5%). “Dal Quaderno, e dagli incontri che stiamo facendo nelle diverse zone della Toscana – sottolinea don Chiasserini – emerge la grande ricchezza di esperienze grandi e piccole con le quali la Chiesa risponde alle necessità dei migranti”. Tra le tante realtà, ad esempio, figurano le case di accoglienza per marittimi nei porti di Livorno e di Carrara. o il centro per studenti stranieri “Giorgio La Pira” di Firenze. Un’esperienza particolare è quella di Prato, dove la presenza straniera è particolarmente forte: qui il Vescovo ha nominato un “Vicario episcopale per l’immigrazione” che ha il compito preciso di curare i rapporti con le comunità straniere. Tra le testimonianze, quella di padre Efrem Mazzoli, che dagli anni Cinquanta svolge servizio tra gli operai italiani in Belgio, o di don Agostino Rota Martir che condivide la vita dei Rom nel campo nomadi di Coltano, a Pisa. Tra le “storie”, quella di don Franco Baroni, il prete lucchese scomparso nel 1985 che ha trascorso la sua vita in mezzo alla gente del circo.