Italia

MIGRANTI: MESSAGGIO DEL PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA DOMENICA DEL MARE

“L’apostolato del mare è un’opportunità di rilevare le questioni” che “marittimi, pescatori, coloro che lavorano nei porti e le loro famiglie” affrontano, “quotidianamente, nell’esercizio delle loro funzioni professionali e marittime, con impegno a sostenere i diritti umani, il commercio equo e la difesa dell’ambiente”. È quanto ricorda il Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti nel messaggio per la “domenica del mare 2008” (13 luglio), “una giornata di preghiera e di celebrazione”. Per il Pontificio Consiglio, il settore che preoccupa di più è la pesca: “Le comunità di pescatori affrontano gli aspetti più negativi della globalizzazione e devono far fronte a problemi economici, sociali ed ecologici di proporzioni internazionali”. A questo riguardo, nel messaggio viene sottolineata la necessità di mettere sempre la persona “al centro di ogni programmazione economica”. Un altro problema è la pirateria, “che va sempre diffondendosi” costituendo “una vera minaccia per la sicurezza delle navi e degli equipaggi”. “La nostra celebrazione – si legge ancora nel messaggio – ci offre, quest’anno ancora, l’occasione per ringraziare i cappellani, gli operatori pastorali e i volontari attivi nell’apostolato del mare, che si dedicano ad accogliere e offrire un servizio pastorale e materiale a tutti i marittimi, qualunque sia la loro razza, o il credo, o l’opinione politica. Il grande numero di laici che lavorano su base volontaria nelle nostre cappellanie, nonché la formazione permanente che, in moltissimi luoghi, continua a portare frutti, sono due grandi forze su cui il nostro apostolato può contare”. In materia di formazione, il Pontificio Consiglio raccomanda “la traduzione, nelle lingue locali e sotto l’autorità dei responsabili nazionali, del nuovo manuale per i cappellani e gli operatori pastorali dell’apostolato del mare affinché da tale strumento pastorale, che si è già rivelato molto utile, possa trarre beneficio un numero sempre maggiore di persone”. Un pensiero anche alla “collaborazione ecumenica e al dialogo inter-religioso che si praticano a bordo delle navi, nei porti e nei centri per marittimi”: “La nostra presenza e testimonianza esprimono la sollecitudine e la vicinanza della Chiesa con tutti coloro che vivono ed operano nell’ambiente marittimo, specialmente con i più poveri e bisognosi”.Sir