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MIGRAZIONI: MONS. SAVIOLA (MIGRANTES), AIUTARLI A CAMMINARE CON I PROPRI PIEDI

“Sappiamo quante sono le vicende che portano i migranti alla delusione e alla sfiducia, a una rassegnazione che è sull’orlo della disperazione. Essere loro vicini con parole di incoraggiamento? Sì, ma sappiamo bene che parole di fiducia e di speranza non hanno presa, se non sono percepite come fraterna partecipazione da parte nostra, come profonda solidarietà e se non sono accompagnate, quando possibile, da interventi concreti”. Lo ha detto questa sera mons. Piergiorgio Saviola, direttore generale della Fondazione Migrantes nell’intervento introduttivo del convegno dei direttori diocesani della Fondazione Migrantes che si è aperto a Frascati (fino al 24) sul tema “Nuovi cieli e nuova terra”. “La nostra opera verso i migranti – ha aggiunto mons. Saviola – non si riduca ad interventi di prima accoglienza e che il migrante venga visto sotto il prevalente profilo della povertà”. L’intervento di “emergenza continua ad essere necessario e urgente, ma l’obiettivo nostro è quello di far uscire il migrante da un rapporto di dipendenza e di stimolarlo a rendersi autonomo, a camminare con i propri piedi, fino a poter programmare per la sua vita non più in una terra straniera,ma in una terra nuova, diventata per lui nuova patria”.Quando si parla di immigrazione, ha aggiunto il direttore di Migrantes, “spesso sono in questione non tanto i principi e diritti fondamentali, quanto la loro concreta applicazione e traduzione in un corpo di norme più o meno vincolanti, che comunque nel loro insieme possono ispirarsi o ad accoglienza e solidarietà verso un fenomeno giudicato sostanzialmente positivo oppure alla prevalente preoccupazione per l’identità nazionale, l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini, dei quali vengono messi in eccessivo risalto gli allarmi e le paure”. Mons. Saviola ha richiamato il ruolo del direttore diocesano Migrantes sottolineando che egli non è “un funzionario che occupa un posto nell’organigramma della curia e assicura alcuni adempimenti, quali la partecipazione a qualche incontro e convegno o lo svolgimento della giornata delle migrazioni” ma è “un pastore che sta al fianco del vescovo e ai suoi confratelli per aiutarli a ridestare continuamente la consapevolezza che la Chiesa locale di arrivo è la prima depositaria delle responsabilità pastorali verso gli immigrati”. La prima relazione del convegno è stata affidata a don Massimo Grilli della Pontificia Università Gregoriana secondo il quale la profezia di Isaia “Ecco, io creo nuovi cieli e nuova terra” –tema del convegno – è da “assumere come dono e responsabilità”.Sir