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MISERICORDIE, ASSEMBLEA NAZIONALE: GAMBELLI: NECESSARIO UN SALTO DI QUALITA’

“Stare al passo coi tempi, adeguando la struttura operativa alle trasformazioni dettate dal mondo in cui operiamo, senza perdere però la nostra vocazione e recuperando il senso di appartenenza alla Chiesa, per una crescita spirituale che ci faccia fare un salto di qualità nel mondo del volontariato.” E’ il sentiero che Gianfranco Gambelli, Presidente della Confederazione nazionale delle Misericordie d’Italia, ha indicato al suo movimento.

Lo ha fatto aprendo stamani a Rocca di Papa (Roma) i lavori dell’assemblea nazionale delle Misericordie, che vede riuniti al Centro convegni mondo migliore i rappresentanti delle 733 confraternite che con oltre 600 mila confratelli in tutta Italia fanno volontariato in vari settori, dal socio-sanitario alla protezione civile, dalla donazione di sangue agli interventi internazionali.L’Assemblea è stata aperta da un minuto di silenzio e da un lungo applauso che i confratelli hanno dedicato al ricordo dei due alpini morti ieri a Kabul nell’attentato contro un convoglio di militari italiani.

Al centro dei lavori, in particolare, l’adeguamento statutario che consentirà di costituire strutture regionali delle Misericordie, per rispondere alle trasformazioni istituzionali che hanno attribuito alle Regioni gran parte delle competenze sulle politiche socio-sanitarie e di welfare.

Gambelli ha sottolineato la necessità “di ridisegnare la mappa organizzativa sul territorio del movimento. Razionalità e modernità devono guidarci ed aprirci la strada verso un’organizzazione più consona ai nuovi bisogni della collettività”. “Stare al passo con i tempi, ed anzi precorrerli -ha notato- è sempre stato un elemento identificativo della nostra associazione. Non saremmo sopravvissuti 760 anni se ci fosse mancata questa prerogativa. Dobbiamo adeguarci dunque -ha spiegato- a quelle che sono le esigenze ed il modo di interpretare e di intervenire nel mondo del servizio e della solidarietà.”Di fronte a cambiamenti sempre più veloci e innovazioni che fanno percepire come vicino tutto il mondo, si tratta, secondo Gambelli, di “rilanciare il ruolo di attori e protagonisti del rapporto umano diretto” e di “riproporre con convinzione e determinazione, ora più che mai, la cultura del volontariato. Per fare volontariato in un mondo che cambia infatti bisogna innanzi tutto riflettere e riappropriarsi dei valori che abbiamo smarrito.”

“Sono fermamente convinto – ha concluso Gambelli – che sia necessario recuperare il nostro senso di appartenenza alla Chiesa, con atti concreti, affinché tutti i confratelli si sentano partecipi e coinvolti in un percorso che conduca ad una crescita spirituale tale da farci fare un salto di qualità all’interno dell’intero mondo del volontariato. Da questo, da come sapremo essere veri seguaci di Cristo, dovranno riconoscerci”. L’assemblea proseguirà nel pomeriggio con il dibattito. La conclusione è prevista per domani mattina.