Italia

MONTECATINI, DAL CONVEGNO DEI CENTRI DI AIUTO ALLA VITA UN APPELLO PER ELUANA

Si è aperto a Montecatini, davanti ad oltre cinquecento delegati di tutta Italia, il XXVIII Convegno nazionale dei Centri di aiuto alla vita (Cav) su “Il big bang della vita: bellezza, ragione, diritto”. La tavola rotonda iniziale che era dedicata a “Le istituzioni per la vita e la maternità” con particolare riferimento ai consultori ed alla prevenzione dell’aborto è stata invece in larga parte occupata dalla vicenda Eluana Englaro.Carlo Casini, aprendo i lavori ha detto «nell’ipocrita affannarsi a spingere verso l’affermazione dell’eutanasia senza affermare mai ‘quella ragazza deve morire’ quello che emerge con drammaticità dalla decisione della Cassazione è la discriminazione tra persone che hanno diritto a vivere e altri che non ne hanno»Eugenia Roccella ha notato che «il Parlamento sta lavorando ad una legge sul fine vita, ma quella legge non arriverà in tempo per Eluana. Oggi ci possiamo solo appellare alle coscienze individuali ed alla responsabilità di tutti coloro che sono coinvolti a cominciare da Beppino Englaro: il decreto con cui si consente la sospensione di alimentazione ed idratazione non prevede obblighi per nessuno».Carlo Giovanardi ha ricordato che la legge a cui si sta lavorando «dovrà tracciare una linea di discernimento tra il rifuggire dall’accanimento terapeutico e l’eutanasia. Difficile tracciare il confine e sarà quindi necessario un dialogo franco e serrato tra Istituzioni, scienza e società civile. Tra le cose che di certo la legge dovrà evitare è che vengano presi come espressioni certe ed univoche della propria volontà fugaci affermazioni riportate da chi le ha ascoltate da altri…».Roberto Formigoni ha fatto suo l’appello delle suore di Lecco che ospitano Eluana: «Se c’è chi la considera morta, lasci che Eluana rimanga con noi che la sentiamo viva. Una frase commovente e carica di capacità e voglia di accoglienza della vita sofferente ed al tempo stesso un’affermazione di principio su la vita è vita sempre e sempre degna di essere vissuta e rispettata». (cs)