Italia

Mcl, Carlo Costalli confermato presidente nazionale

Costalli nella sua relazione conclusiva ha sottolineato l’importanza di aver avuto, insieme al congresso, la partecipazione del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e del presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, sono pochi i movimenti o le formazioni politiche che possono mettere insieme personalità così diverse, ma allo stesso tempo così autorevoli. «Il Movimento cristiano lavoratori è stato definito un gioiellino cattolico che fa gola a molti partiti, c’è molta attenzione su di noi – ha detto Costalli – noi non ignoriamo il fatto che questo governo gode di un forte appoggio popolare, mentre è mal visto da persone addette si lavori, come giornalisti e economisti, questo dipende dal fatto che le politiche degli ultimi anni hanno allargato il divario tra ricchi e poveri e generato rancori verso le élites. Credo che dobbiamo sentire il bisogno di un nuovo pensiero economico che metta al centro la persona».

È necessario sì usare la tecnologia, ma la persona non potrà mai essere sostituita in toto. Il governo ha portato a termine le due promesse dei partiti che lo sorreggono: reddito di cittadinanza e revisione della legge Fornero, proposte suggestive, ma tutte da verificare in un momento in cui si vede all’orizzonte lo spettro della recessione. Alla fine chi pagherà il debito che si produrrà? Il Movimento cristiano lavoratori seguirà con attenzione e non farà sconti a nessuno. Questo movimento si è allargato negli ultimi anni in maniera forte, ha resistito ai tagli fatti dal governo Renzi, non ha licenziato nessuno, ma anzi ha assunto, non ha chiuso le sedi come molte organizzazioni sindacali, anzi ha tenuto aperto i circoli.

Durante i lavori congressuali si è parlato molto anche di Europa, visto che siamo vicini ad un appuntamento importante quale è quello delle elezioni del maggio prossimo. La posizione del Movimento cristiano lavoratori è molto chiara: non ci sarà un partito dei cattolici; ma da soli non andiamo da nessuna parte, non faremo alleanze stabili, l’ottica del Mcl sarà in direzione del Partito popolare europeo, perché la linea è affermare il popolarismo e non il populismo. Autonomia e schiena dritta senza essere supini a nessuno, ma con la chiarezza della nostra identità di cattolici. Il Mcl si appresta a vivere una stagione che lo vedrà protagonista nella vita sociale e politica dei prossimi anni, con la presenza di molti giovani, molte cariche rinnovate, pieno appoggio alle politiche che creano lavoro, non reddito; appoggio alle politiche volte allo sviluppo, ai piani di investimento, alla costruzione di nuove infrastrutture, alla valorizzazione dei territori, dell’artigianato del terzo settore. Il percorso tracciato dal congresso passa per la strada della sussidiarietà, della cooperazione internazionale, del contatto con la gente attraverso i circoli e i servizi sul territorio, un Movimento in uscita, proiettato verso la società parte attiva di questa secondo i canoni della dottrina sociale cristiana.

Molto interessante è stato anche l’intervento di Piergiorgio Sciacqua, il quale, citando una frase del cardinale Ratzinger quando ebbe a dire che avere una fede chiara appare come fondamentalismo, non lasciamoci andare al relativismo e qui ha citato l’esempio della recente approvazione nello stato di New York, di una legge che ammette di poter abortire al nono mese di gravidanza, un vero e proprio assassinio. «L’Europa o è cristiana o non è» ha sottolineato Sciacqua, grave errore fu non far cenno alle radici giudaico-cristiane, quando l’Europa ebbe la sua costituzione. Per concludere alcuni numeri: il patronato Sias del Mcl, nel triennio 2016-2018 ha aumentato del 19 per cento le proprie sedi in Italia, aprendo 53 nuovi uffici ed ha aumentato del 40 per cento il proprio organico con 220 nuove assunzioni a tempo indeterminato, passando da 337 a 557 dipendenti. Il risultato è stato la crescita del 63 per cento della propria produttività.