Italia

Meeting di Rimini, una certezza che scuote

Sarà il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ad aprire a Rimini, domenica 21 agosto, la XXXII edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli dal titolo “E l’esistenza diventa un’immensa certezza”. Il Presidente interverrà alla presentazione della mostra “150° di sussidiarietà”, organizzata in occasione delle celebrazioni per i 150° anni dell’Unità d’Italia. Per approfondire le tematiche in programma alla vigilia dell’appuntamento riminese, che si concluderà sabato 27 agosto, il SIR ha intervistato Emilia Guarnieri, presidente della Fondazione Meeting.

In un contesto di profonda crisi economica e sociale, sempre più drammatica, il Meeting sembra lanciare, fin dal tema scelto, un invito alla speranza…

“Assolutamente sì. Queste ultime settimane dai connotati sempre più drammatici hanno rafforzato la consapevolezza che ci spinse a questa scelta. È ormai assolutamente evidente che questo senso di incertezza crei disagio nell’uomo; ma come l’esistenza può diventare un’immensa certezza? Crediamo che questo sia il frutto di un percorso che porti all’assunzione di responsabilità. Dalla crisi economica e sociale in atto crediamo si possa uscirne solo con un’assunzione di responsabilità da parte della gente. Più la situazione diventa drammatica, più questa esigenza diventa evidente. I cristiani sono persone che hanno incontrato una speranza vivente e, per questo hanno una grande responsabilità, non quella di proclamare certezza ma di documentare nella vita e nella realtà sociale una capacità di cammino e di apertura agli altri, che nasce da un’umanità cambiata dall’abbraccio di Cristo”.

Come trasferire questa consapevolezza nella quotidianità della gente?

“Attraverso la testimonianza di persone cambiate dall’incontro cristiano e disposte a camminare insieme, abbracciando tutti. Un’energia ecumenica sperimentata in questi anni al Meeting e che vivremo anche quest’anno grazie alla presenza di tanti amici: mussulmani, anglicani e cristiano ortodossi.

Quali sono gli appuntamenti che caratterizzeranno più di altri il Meeting di quest’anno?

“L’edizione di quest’anno è segnata – almeno nel suo inizio – dall’incontro con il presidente Napolitano. Tra gli altri appuntamenti in programma sottolineerei l’incontro con gli amici egiziani, guidati dal patriarca di Alessandria, card. Antonios Naguib, e la presentazione della Mostra dedicata a Cafarnao “Con gli occhi degli apostoli”: una mostra che partendo dall’illustrazione delle nuove scoperte archeologiche fatte in Terra Santa ci riporta alla vita di un villaggio cambiato dalla presenza di Cristo. Senza dimenticare come siamo in attesa di ricevere il messaggio del Santo Padre per l’apertura del Meeting che ci offrirà una chiave di lettura per questa nostra esperienza”.

Che invito si sente di fare a quanto Verranno al meeting?

“Essere qui con gli occhi e il cuore aperto. Una delle caratteristiche del Meeting è quella di essere un’occasione in cui è possibile incontrare qualcosa che sia utile per sé, scegliendo tra la grande quantità di appuntamenti in programma. Inviterei tutti, però, a non perdere la complessità e la ricchezza di un’esperienza di popolo e di Chiesa che qui si può sperimentare”.

Anche quest’anno l’attualità entrerà prepotentemente nei dibattiti del Meeting. Quale vuole essere il contributo di chiarezza per leggere la realtà odierna?

“Nei vari incontri si alterneranno personalità di rilievo ed autorevolezza, penso al ministro Tremonti, ma anche al presidente dell’Istat, Enrico Giovannini, o a Raffaele Bonanni, segretario della Cisl. A questi chiederemo di dare un contributo di analisi sui fenomeni ma anche di giudizio”.

Questa XXXII edizione del Meeting come si colloca all’interno del cammino della Chiesa italiana?

“Nel 1982 Papa Giovanni Paolo II, intervenendo al Meeting ci invitò a lavorare per costruire la civiltà della libertà e dell’amore. Desideriamo che la nostra esperienza cristiana possa essere al servizio della costruzione di questa nuova civiltà”.

Il Meeting si aprirà in una giornata speciale, la chiusura della Gmg di Madrid, un segno chiaro di quella speranza a cui anche voi fate riferimento. Quale sarà la relazione tra questi due appuntamenti?

“Tutti noi stiamo guardando con commozione e attesa a queste giornate. Il riverbero della Gmg sarà inevitabilmente presente in questa edizione del Meeting così come risuoneranno le parole del Santo Padre ai giovani. Tanti giovani che sono in questi giorni a Madrid arriveranno al meeting a partire da martedì. Noi li attendiamo con il carico di esperienza e novità umana che sapranno trasmetterci. Questo sarà il richiamo più importante: la ricchezza che nascerà dall’incontro e dalla condivisione dell’esperienza con questi giovani”.