Italia

Mons. Crociata: «Uno di noi», coinvolti in maniera appassionata

Rispondendo a una domanda del Sir, ha affermato: «Riteniamo che questa iniziativa di raccolta di firme ‘Uno di Noi’ per la difesa e promozione dello statuto dell’embrione a livello europeo sia un’occasione importante. Lo abbiamo detto, lo abbiamo ribadito e ci siamo impegnati in prima persona». Il vescovo ha così proseguito: «Naturalmente anche in questo campo mi pare importante sottolineare che non è un impegno confessionale, anche se la coscienza che la Chiesa ha, che i credenti hanno di questo tema ci porta a coinvolgerci in maniera, se così posso dire, appassionata. Ma sono convinto e abbiamo dei segnali che l’interesse su questo tema non è solo all’interno della Chiesa. Non a caso non solo dal punto di vista formale, i Movimenti per la vita non solo italiano ma europei non hanno statuto confessionale. Noi siamo fiduciosi che questa raccolta riesca davvero a coinvolgere sempre di più, abbiamo ancora un tempo che può consentire il completamento e superamento del traguardo stabilito».

«Naturalmente – ha poi aggiunto il segretario della Cei – tutte le nostre realtà sono coinvolte: le aggregazioni laicali, le parrocchie, ma il nostro intento è veramente andare oltre». Rivolgendosi ai giornalisti presenti, in rappresentanza delle principali testate radio-tv e giornalistiche nazionali, ha poi rivolto un appello: «Questa – ha detto – è una raccolta significativa che va fatta conoscere. Vorrei davvero che raggiungesse il maggior numero possibile di persone l’invito ad aderire perché è un battaglia di civiltà che riguarda la dignità della persona, nella sua prima origine, nel suo inizio. E dunque è una tutela, una promozione, una difesa della dignità di tutti e quindi anche dell’intera società».

Ribadendo di essere «fiducioso sul risultato positivo di questa iniziativa», ha affermato che «le difficoltà che si possono manifestare denotano come nella nostra società le questioni più delicate hanno bisogno di essere risvegliate. Si fa fatica, sono battaglie culturali che vengono ostacolate da un clima che appesantisce – ha sottolineato in chiusura – non solo dal punto di vista delle difficoltà materiali ed economiche, ma anche delle resistenze culturali. Ma non dobbiamo farci scoraggiare o ingannare da queste difficoltà: è possibile reagire perché nel cuore di tutti c’è un’attesa verso le grandi cause che possono essere riportate all’attenzione attraverso un risveglio delle coscienze».