Italia

Napolitano: fiducia nel Paese ma attenti a questione sociale e Sud

Una riflessione che parte però da un punto fermo: fiducia nell’Italia, diventata ormai un Paese maturo e in grado di compiere i passi necessari per affrontare la crisi.

Giorgio Napolitano si rivolge per l’ultima volta agli italiani da Presidente della Repubblica con il consueto messaggio di fine anno e coglie l’occasione quasi per riprendere il filo di alcune questioni da lui più volte sollecitate ma che mai hanno avuto soluzione.

Un passaggio di consegne evidentemente rivolto al suo successore ma anche alle forze politiche, ricordando ad esse quali siano i nodi irrisolti e sui quali gli italiani attendono soluzione.

Napolitano non nasconde la gravità della crisi, “sta per iniziare un anno ancora carico di difficolta” e “non ci nascondiamo la durezza delle prove da affrontare”. La realtà sociale, spiega, “é duramente segnata dalle conseguenze della crisi”. Aumentato il peso delle imposte, aumentato il costo dei beni primari e dei servizi essenziali, “é aumenta l’incidenza della povertà tra le famiglie” come indica l’Istat. Tutto questo quindi, avverte il Capo dello Stato, induce a “parlare non più di “disagio socialé ma, come in altri momenti storici, di una vera e propriaa “questione socialé. Una questione da porre al centro dell’attenzione e dell’azione pubblica”.

La politica, rileva, si deve mostrare “umanamente partecipe” verso questa grave situazione. Anche perché “se le manca questo sentimento, questa capacità di condivisione umana e morale non può affermare il suo ruolo”. Per Napolitano “é decisivo far ripartire l’economia e l’occupazione non solo nel centro-Nord ma anche nel Mezzogiorno. Cosa quest’ultima – nota il Presidente – di cui poco ci si fa carico e perfino poco si parla nei confronti e negli impegni per il governo del Paese”.

Il Capo dello Stato non ha dubbi, e lo ha ripetuto spesso in questi anni: “Per prospettare una visione per il futuro delle giovani generazioni e del Paese è importante fina da ora” che la ripresa attesa nella seconda metà del 2013 “si concretizzi e si irrobustisca”.

Per Napolitano “si deve puntare soprattutto ad una visione unitaria, che abbracci l’intero Paese, contando sulla capacità di tutte le forze valide del Mezzogiorno di liberarsi dalla tendenza all’assistenzialismo, dai particolarismi e dall’inefficienza di cui è rimasta assurdamente vittima la gestione dei fondi europei”.

Il Capo dello Stato sostiene che “troppo poco si è parlato del linguaggio della verita”, mentre invece si sono minimizzati, alimentate illusioni sui dati più critici della realtà La fiducia si recupera, assicura “con il coraggio della speranza, della volontà e dell’impegno”. Ebbene, una maturazione in tal senso “penso ci sia stata, specialmente tra i giovani. Sono loro che hanno più motivi per essere aspramente polemici, nel prendere atto – dice Napolitano – dei pesanti errori e ritardi, scelte sbagliate e riforme mancate, fino all’insorgere di quel groviglio di nodi irrisolti che pesa sull’avvenire delle giovani generazioni.

I giovani – quasi alza la voce il Presidente – hanno dunque ragioni da vendere nei confronti dei partiti e dei governi per vicende degli ultimi decenni”. Nei giovani, continua, “é importante che si manifesti, insieme con la polemica e l’indignazione, la voglia di reagire, la volontà di partecipare a un moto di cambiamento e di aprirsi delle strade. Perché in fondo quel che si chiede è che si offrano ai giovani delle opportunità, ponendo fine alla vecchia pratica delle promesse o delle offerte per canali personalistici e clientelari”.

La politica, in ogni caso, “non può eludere” il problema giovanile e il crescere delle disuguaglianze sociali. In “momenti impegnativi di scelta come quello della imminente competizione elettorale ègiusto guardare – dice Napolitano – all’Italia che vorremmo nella pienezza dei suoi valori civile e culturali”.

Ecco perché, sottolinea, “il rifiuto o il disprezzo della politica non porta da nessuna parte, è pura negatività e sterilità. La politica non deve però ridursi a conflitto cieco o mera contesa per il potere, senza rispetto per il bene comune e senza qualità morale”.

http://youtu.be/MQ2BLBM-P_k