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OLIMPIADI, LA FIAMMA OLIMPICA E’ ARRIVATA A PECHINO

Migliaia di persone hanno accompagnato il passaggio della fiamma olimpica a Pechino, sventolando bandierine cinesi ma non sono mancati momenti di tensione. Le forze dell’ordine hanno arrestato 7 persone: 4 manifestanti – due americani e due britannici – che stavano cercando di esporre uno striscione con la scritta “Free Tibet”, poi altri tre cittadini statunitensi. Intanto, in vista dei Giochi, il Dalai Lama ha ribadito oggi il suo appoggio alle Olimpiadi di Pechino. Oltre all’entusiasmo nel Paese asiatico c’è anche paura per le azioni dimostrative o peggio ancora terroristiche che potrebbero accadere nonostante la Cina abbia assicurato massimo impegno su questo fronte. A 48 ore dall’inizio delle Olimpiadi si apre un caso: Pechino ha revocato il visto di ingresso all’americano Joey Cheek, ex medaglia d’oro ai giochi invernali del 2002 e oggi attivista per il Darfur. Una decisione che ha suscitato le proteste dell’ambasciata USA in Cina; di oggi poi l’appello del presidente Bush affinchè Pechino consenta maggiore libertà di espressione. Mentre i capi di Stato e di Governo si preparano ad arrivare nel Paese asiatico, si annunciano le prime defezioni: il presidente nepalese non parteciperà alla cerimonia inaugurale per problemi politici interni; rinuncia anche per il capo dello stato pachistano Musharraf.Intanto in Italia è polemica sull’imminente apertura dei Giochi Olimpici. Il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, e il ministro per lo sport, Giorgia Meloni, hanno chiesto agli atleti azzurri un gesto simbolico per denunciare la limitazione dei diritti umani in Cina, fino alla possibilità di disertare la cerimonia inaugurale. Oggi la risposta del presidente del CONI, Gianni Petrucci, che ha sottolineato il dovere degli atleti italiani di sfilare ed ha precisato che lo sport, in casi simili, non può sostituirsi alla politica. (Fonte: Radio Vaticana)