Italia

Omeopatia: in Italia utilizzata da 9 milioni di persone. Fatturato da 300 milioni di euro

Sono stati condannati a tre mesi di carcere (pena sospesa) i genitori del bambino di 7 anni di Cagli, nelle Marche, morto il 27 maggio 2017 all’ospedale di Ancona per un’otite batterica bilaterale che era stata curata con l’omeopatia. Lo ha deciso con giudizio abbreviato il gup del capoluogo marchigiano Paola Moscaroli per l’accusa di concorso in omicidio colposo aggravato.

In Italia 17% della popolazione, quasi 9 milioni di persone, utilizza farmaci omeopatici e lo fa almeno una volta all’anno. A rivelarlo è l’ultima ricerca di Emg-Acqua per Omeoimprese, l’associazione delle aziende farmaceutiche omeopatiche, diffusa lo scorso 10 aprile, Giornata internazionale dell’omeopatia. In quell’occasione, il presidente di Omeoimprese Giovanni Gorga ha annunciato che dalla fine del 2019 ogni medicinale omeopatico in vendita nelle farmacie avrà un’Aic (autorizzazione all’immissione in commercio), esattamente come accade per i prodotti allopatici.

Il settore ha un fatturato di 300 milioni di euro

L’ Italia è il terzo mercato in Europa, dopo Francia e Germania, per vendita e produzione di medicinali omeopatici. Nonostante questo, altri Stati europei sono molto più avanti in termini di legislazione. Se in Francia è da 50 anni che i medicinali omeopatici sono rimborsati dal Servizio sanitario nazionale, lo stesso avviene anche in Svizzera da agosto 2017, ma non ancora in Italia. In Germania, si legge ancora nell’indagine, la «Farmindustria tedesca» ha definito l’omeopatia una terapia efficace per i pazienti, a volte da favorire come prima scelta nella cura del malato. In Spagna, invece, i medici omeopati chiedono da tempo al Governo che la medicina omeopatica possa essere una libera scelta del medico e del paziente. I rimedi omeopatici sono classificati dalla normativa vigente, comunitaria e nazionale, come farmaci. Questo riconoscimento è sancito dalla Direttiva europea n. 2001/83/CE entrata in vigore il 18 dicembre 2001, recepita in Italia con il decreto legislativo 219/2006.