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Omotransfobia a scuola: Kaladich (Fidae) al Sir, “educare al rispetto della dignità di ogni persona e di ogni diversità, ma senza manipolazioni ideologiche”

Il Ddl passa ora al Senato; se venisse approvato, queste iniziative non corrono il rischio di essere “orientate” e sbilanciate sul versante dell’ideologia?

“Certamente sì, ma per quanto riguarda la scuola la questione è squisitamente pedagogica. Come scuola cattolica dobbiamo assolutamente educare, accompagnare i nostri ragazzi nel loro sviluppo, rispettandone però la crescita e preservandoli da manipolazioni ideologiche. Del resto, educare al rispetto della dignità di ogni persona e di ogni diversità non è una novità: è un pilastro fondamentale dell’educazione”, risponde la presidente Fidae richiamando il lavoro svolto dall’associazione nel portare avanti la prassi di riferimento per la prevenzione e il contrasto del bullismo e del cyberbullismo. Una prassi “che è stata riconosciuta e ora dovrebbe addirittura entrare nella futura normativa in materia. Con lo stesso spirito – la convinzione della pari dignità di ogni persona, premessa di ogni sano progetto educativo – dobbiamo accompagnare i ragazzi al rispetto di ciascuno. Ma questo non significa manipolare o instillare pregiudizi contro la famiglia formata da un uomo e una donna, la genitorialità, la fede religiosa, l’affermazione della differenza biologica tra maschio e femmina”.

Per Kaladich, “in una sfida delicata come questa occorre intervenire con un sapere e un agire educativo a 360°. Servono adulti significativi e con le idee chiare: accompagnare i ragazzi non significa sostituirsi a loro. E non dobbiamo neppure sostituirci ai genitori”.

Se il Ddl verrà approvato anche al Senato bisognerà pensare a strumenti di formazione degli insegnanti? “Sì perché è nella formazione che si gioca tutto. Ma non entrano in gioco solo gli insegnanti. Insieme a loro anche i genitori dovrebbero essere in grado di offrire elementi per discernere e fare le scelte giuste”.