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Open Arms: don Ciotti e mons. Ricchiuti, «no allo sbarco provocazione disumana»

«Quello che sta avvenendo con le 138 persone da troppi giorni stipate sulla Nave Open Arms senza possibilità di essere sbarcate ci sembra una provocazione disumana». Lo affermano in una nota i presidente di Libera e di Pax Christi. Sulla vicenda interviene anche l'Unicef che chiede protezione anche per i minori sulla Ocean Viking.

La nave di Open Arms (Foto Sir)

Ricordando le parole di un altro appello comune di un anno fa per lo sbarco dei migranti a bordo della nave Diciotti, i due presidenti di Libera e Pax Christi, don Luigi Ciotti e mons. Giovanni Ricchiuti, affermano che «oggi ci ritroviamo a dire le stesse cose per la Open Arms». «E ancora oggi le persone continuano a morire in mare!». La volontà annunciata è quella di «non intrometterci nelle valutazioni della Procura né nelle questioni partitiche, in questi giorni molto tese». «Vogliamo però ribadire che le persone si soccorrono e si accolgono. È questo il dovere della politica, ma è anche il compito di un popolo che ha dimostrato tante volte la sua vocazione all’ospitalità».

«L’Unicef accoglie positivamente la decisione del Governo italiano di far sbarcare nel nostro paese i minorenni presenti sulla nave Open Arms. Chiediamo protezione per tutti i minori, accompagnati e non. Auspichiamo che una decisione simile sia presa anche per i 103 minorenni che si trovano a bordo della Ocean Viking; tra questi, vogliamo ricordarlo, pare che soltanto 11 siano accompagnati da un genitore o tutore, gli altri sono arrivati soli». Lo dichiara il portavoce di Unicef Italia, Andrea Iacomini, ribadendo che «la priorità su tutto è salvare e proteggere la vita di questi bambini, molti dei quali sono fuggiti da violenze, conflitti e atrocità». «Auspichiamo che possano proseguire i recenti progressi verso un piano per una maggiore solidarietà e condivisione delle responsabilità tra i governi europei – conclude Iacomini – e che si vada sempre più verso un’azione a livello regionale che possa salvare vite e porre fine ad ulteriori sofferenze. Nessun bambino dovrebbe essere più bloccato in mare o rischiare di annegare al largo delle coste europee».

Fonte: Sir
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