Italia

Open Arms: don Ciotti e mons. Ricchiuti, «no allo sbarco provocazione disumana»

Ricordando le parole di un altro appello comune di un anno fa per lo sbarco dei migranti a bordo della nave Diciotti, i due presidenti di Libera e Pax Christi, don Luigi Ciotti e mons. Giovanni Ricchiuti, affermano che «oggi ci ritroviamo a dire le stesse cose per la Open Arms». «E ancora oggi le persone continuano a morire in mare!». La volontà annunciata è quella di «non intrometterci nelle valutazioni della Procura né nelle questioni partitiche, in questi giorni molto tese». «Vogliamo però ribadire che le persone si soccorrono e si accolgono. È questo il dovere della politica, ma è anche il compito di un popolo che ha dimostrato tante volte la sua vocazione all’ospitalità».

«L’Unicef accoglie positivamente la decisione del Governo italiano di far sbarcare nel nostro paese i minorenni presenti sulla nave Open Arms. Chiediamo protezione per tutti i minori, accompagnati e non. Auspichiamo che una decisione simile sia presa anche per i 103 minorenni che si trovano a bordo della Ocean Viking; tra questi, vogliamo ricordarlo, pare che soltanto 11 siano accompagnati da un genitore o tutore, gli altri sono arrivati soli». Lo dichiara il portavoce di Unicef Italia, Andrea Iacomini, ribadendo che «la priorità su tutto è salvare e proteggere la vita di questi bambini, molti dei quali sono fuggiti da violenze, conflitti e atrocità». «Auspichiamo che possano proseguire i recenti progressi verso un piano per una maggiore solidarietà e condivisione delle responsabilità tra i governi europei – conclude Iacomini – e che si vada sempre più verso un’azione a livello regionale che possa salvare vite e porre fine ad ulteriori sofferenze. Nessun bambino dovrebbe essere più bloccato in mare o rischiare di annegare al largo delle coste europee».