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PILLOLA DEI «CINQUE GIORNI DOPO»: MPV CHIEDE AL TAR SOSPENSIONE E ANNULLAMENTO

Il Movimento per la vita ha presentato al Tar del Lazio un ricorso contro l’Agenzia italiana per il farmaco (Aifa) per l’annullamento della determinazione adottata dal direttore generale e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 268 del 17 novembre 2011, che autorizzava la commercializzazione della specialità medicinale “ellaOne”, nota come “pillola dei cinque giorni dopo”. Sotto accusa – si legge in una nota – è soprattutto la definizione di “contraccettivo d’emergenza da assumersi entro centoventi ore (cinque giorni) da un rapporto sessuale non protetto o dal fallimento di altro metodo contraccettivo”, che quindi non può “costituire un metodo concezionale regolare”. Secondo la ditta farmaceutica, ellaOne non interromperebbe la gravidanza in quanto essa “si avvia con l’impianto”. “La scienza moderna – obietta Mpv – ha invece determinato che il concepimento di un nuovo individuo vivente appartenente alla specie umana e di conseguenza l’inizio della gravidanza che ne consente lo sviluppo avviene nel momento in cui il gamete maschile si unisce ad un ovocita materno”. In altre parole, “dal momento della fecondazione il nuovo embrione inizia un viaggio di circa 5-7 giorni che lo conduce alla mucosa dell’utero. Ma lo spostamento, così come lo sviluppo successivo, non aggiunge nulla all’identità genetica dell’individuo”. Di qui la richiesta di sospensione e annullamento del provvedimento. (Sir)