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PRATO, LA FONDAZIONE SANTA RITA PROMUOVE «COLLA», PROGETTO RIVOLTO AI RAGAZZI DI SAN GIUSTO

È un invito a sviluppare la creatività e a far fruttare l’ingegno dei giovanissimi. Il suo nome è «Colla» ed è il nuovo progetto della Fondazione Santa Rita, l’opera promossa dalla Diocesi di Prato per aiutare i minori in difficoltà. Scopo dell’iniziativa è quello mettere i ragazzi in condizione di accendere le proprie idee, come le famose lampadine del mondo dei fumetti. «Colla» infatti è un acronimo e significa «Costruiamo insieme la città delle lampadine». Il progetto, finanziato grazie ad un contributo della Provincia di Prato e inserito all’interno del programma regionale «Filigrane» dell’assessorato alle Politiche giovanili, è stato presentato questa mattina nella scuola media Sem Benelli di Prato. Presenti il presidente della Fondazione Santa Rita Roberto Macrì, la responsabile del progetto Paola Perazzo, la dirigente dell’Istituto comprensivo don Milani Maria Grazia Ciambellotti e l’assessore provinciale alle politiche sociali e giovanili Loredana Ferrara. Proprio la scuola del Villaggio Gescal a San Giusto è il luogo scelto per incontrare e proporre ai ragazzi le iniziative di «Colla». Il presidente Macrì spiega il senso dell’iniziativa: «Ci proponiamo di attivare luoghi di aggregazione giovanile attraverso la realizzazione di laboratori gestiti da persone competenti, da un punto di vista educativo e tecnico». L’obiettivo infatti è quello di fare prevenzione del disagio sociale, proprio in una zona, quella di San Giusto, ad alto rischio. «Quando ci è stato proposto il progetto – dice la dirigente scolastica Ciambellotti – abbiamo accolto subito con favore la richiesta, la creazione di momenti formativi in orario extra scolastico è importante e necessaria, soprattutto per ragazzi che vivono una fase molto delicata come l’adolescenza». «Di progetto bello e ambizioso» ha parlato l’assessore Ferrara che ha confermato l’impegno della Provincia nel sostegno di iniziative rivolte ai giovani. Dal Santa Rita però tengono a precisare che non si vuole creare un ghetto, un luogo protetto per ragazzi svantaggiati, «anzi – aggiunge Macrì – è utile e fondamentale per chi vive un qualsiasi disagio confrontarsi con i propri coetanei in modo sereno e costruttivo». Per questo le iniziative di «Colla» sono aperte a tutti.Sarà il centro diurno del Santa Rita «Meucci» in via della Rimbrenza a San Giusto, casa d’accoglienza per ragazzi e ragazze fino ai 18 anni con gravi situazioni familiari alle spalle, il luogo dove si svolgono le attività. Tra le proposte, alcune già iniziate, ci sono laboratori di linguaggio cinematografico, di fotografia, di disegno, musica e teatro. «Ambiti accattivanti per i ragazzi – dice Paola Perazzo del Santa Rita – che possono essere utili per impegnarli insieme, in qualcosa di costruttivo, utile e concreto». Come detto, «Colla» è già partito attraverso un lancio fatto nelle tre classi di terza media della scuola Benelli e sta coinvolgendo una ventina di ragazzi. «Col tempo – aggiunge Macrì – vogliamo riuscire a coinvolgere tutto il territorio, dalla scuola alla parrocchia, in modo da far vivere ai ragazzi del quartiere la loro zona in modo sano». Per adesso le porte del centro saranno aperte due pomeriggi a settimana nei quali i ragazzi sperimenteranno tecniche e attività, non mancheranno cene e serate per presentare i lavori svolti o come semplici momenti di ritrovo. (cs)