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PROSTITUZIONE, A LIVORNO ENTI LOCALI, CHIESA E QUESTURA INSIEME CONTRO TRATTA DONNE IMMIGRATE

Aiutare le donne immigrate, vittime dello sfruttamento della prostituzione, a uscire dalla condizione di schiavitù in cui sono costrette, favorendo il loro reinserimento nella società. E’ l’obiettivo del protocollo d’intesa sottoscritto da Provincia di Livorno, Diocesi, questura, Asl e comuni di Livorno, Bibbona, Cecina e Collesalvetti. “L’accordo – ha detto il presidente provinciale, Giorgio Kutufà – formalizza e consolida un’attività già in atto da tempo, che vede l’ impegno comune di enti locali, chiesa livornese, volontariato e forze dell’ ordine, per contrastare il fenomeno della prostituzione e dello sfruttamento delle immigrate”.

Il progetto di protezione sociale ‘Casa di accoglienza di Livorno’ fu avviato quattro anni fa per impulso della commissione provinciale Pari Opportunità e dell’associazione Randi, che gestisce le attività della casa di accoglienza. Sono trenta le donne, provenienti da Europa orientale e Africa, che finora hanno usufruito della struttura messa a disposizione dalla Diocesi di Livorno. Il vescovo livornese, Diego Coletti, sottolineando ha evidenziato che “l’obiettivo primario del progetto è quello di aiutare il reinserimento delle donne sfruttate”.

“In questo modo – ha aggiunto Graziella Pierfederici, presidente della Commissione Pari opportunità intendiamo sostenere le donne che vogliono sottrarsi allo sfruttamento sessuale, garantendo loro l’accesso a un percorso di protezione che prevede, da un lato, l’accoglienza in una struttura protetta, dall’altro attività utili a facilitare il reinserimento nella società”. (ANSA)