Italia

PROSTITUZIONE MINORILE: MONS. PEREGO (MIGRANTES), NON SOLO REPRESSIONE

“La mera repressione – pur – necessaria – non può essere sufficiente: sarebbe indispensabile un radicale mutamento di cultura, che invece non sembra affatto che si stia realizzando, se solo si guarda a come il fenomeno è giudicato e rappresentato dai mezzi di comunicazione di massa”. Lo ha detto oggi mons. Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes, soffermandosi sul fenomeno della prostituzione minorile, durante un’audizione in Commissione bicamerale infanzia. Mons. Perego ha sottolineato che il fenomeno nelle minorenni italiane “è poco diffuso, ma in forte crescita” mentre per quanto riguarda le minorenni straniere si tratta “in gran parte di ragazze adolescenti, arruolate, trasferite e controllate in Italia da organizzazioni criminali, ma anche da singoli”. I Paesi da cui provengono i minori oggi sono soprattutto: Nigeria, Cina, Thailandia, Moldavia, Romania, Bulgaria, Albania, Ucraina, Brasile, Ecuador ma nell’ultimo decennio provenivano almeno da 30 Paesi del mondo. Il direttore di Migrantes ha sottolineato che i “luoghi abituali” della prostituzione minorile “sono sempre più gli appartamenti, rispetto alla strada. Meno i locali, perché più a rischio di identificazione. Lo spostamento al chiuso, alla casa privata della prostituzione chiede il rafforzamento di strumenti di intercettazione e di telefonia a protezione delle vittime”. Strettamente connesso con il fenomeno della violenza sessuale è il fenomeno della prostituzione minorile: un fenomeno che “non è più solo femminile ma che è divenuto, e in modo non irrilevante, anche maschile”. Tra le cause, mons. Perego ha citato il fenomeno dei minori “non accompagnati, con l’assenza di un accompagnamento familiare”, la pornografia e il turismo sessuale, la presenza di famiglie multiproblematiche e il fenomeno del “consumismo e della richiesta di disponibilità di denaro”. “Recuperare questi giovani non è impossibile: certo – ha poi spiegato ai parlamentari – non è facile anche perché, ovviamente si sviluppa una forte pressione in senso contrario da parte di chi ha organizzato l’attività prostituiva e vive sugli ingenti proventi di questo fenomeno”. Comunque, ha concluso, “è assai penoso il dover constatare come – malgrado le nuove illuminate disposizioni legislative che puniscono non solo il favoreggiatore e lo sfruttatore ma anche il semplice cliente che ha avuto un rapporto con una prostituta/o di minore età, e malgrado le deprecazioni sulla pedofilia nel nostro paese – la domanda di prostituzione giovanile, secondo le testimonianze a disposizione, non sia affatto diminuita anzi vada aumentando”.Sir