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PROTEZIONE CIVILE: GABRIELLI, ISTITUZIONI FACCIANO SCELTE SU RISORSE

(ASCA) – In un momento storico nel quale “una moderna visione della Protezione Civile dovrà fare i conti con poche risorse da investire nel post emergenza” è sempre più necessario che le “istituzioni tutte si assumano la responsabilità di fare delle scelte, di darsi delle priorità, decidendo su cosa e come investire le esigue risorse a disposizione”. Lo ha detto il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Franco Gabrielli, aprendo nel pomeriggio presso l’aula magna della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Roma 3, gli Stati Generali del Volontariato di Protezione Civile. Un appuntamento questo, al quale hanno partecipato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il premier Mario Monti, il miinstro dell’Interno Annamaria Cancellieri, e il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, oltre al presdiente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, particolarmente importante perché ha coinciso con la prima approvazione delle riforma della Protezione Civile da parte del Consiglio dei ministri. Gabrielli ha esaltato il lavoro e i compiti del milione e trecentomila volontari sparsi in tutta Italia in 4 mila diverse realtà, rilevando “con orgoglio” che il dipartimento nazionale “pur avendo subito, come altre amministrazioni, tagli importanti – ha detto Gabrielli – che hanno visto ridotto il proprio bilancio in questi ultimi anni del 56%, non ha diminuito di un euro il proprio impegno per il volontariato, e anzi si è impegnato a individuare nuove forme e modalità per sostenerlo nel migliore dei modi”. Gabrielli non si è poi nascosto che in questo momento anche in ambito di Protezione Civile vi sono “sfide importanti” da affrontare. Rivolgendosi, quindi, alle autorità presenti e al premier Monti ha aggiunto che occorre “trovare insieme il modo per non disperdere quanto abbiamo conquistato fino ad oggi, dobbiamo far rivivere la memoria dei lutti e delle tragedie per affrontare il futuro consapevolmente, invogliando i giovani a sposare il valore della solidarietà in una società spesso troppo chiusa nell’individualismo”. Secondo Gabrielli, infine, altra sfida è quella di diffondere sempre più nel paese “la cultura della prevenzione e della tutela dei beni comuni tra la agente attraverso la crescita della cittadinanza attiva”.