Italia

Patriarca (Cnv): «Coop in carcere, sistema vantaggioso. Orlando torni sui suoi passi»

«Affidare la gestione del vitto in carcere alle cooperative sociali è economicamente vantaggioso e socialmente utile. Spero che il ministro Andrea Orlando, che in questi giorni ha annunciato di voler puntare sul lavoro in carcere e sulle misure alternative, possa riconsiderare la decisione presa di riassegnare al Dap la gestione delle mense». Edoardo Patriarca, presidente del Centro nazionale per il volontariato (Cnv), intervenendo anche a nome del gruppo di lavoro sulle misure alternative «La certezza del recupero», commenta così la decisione del Ministero della Giustizia e del Dap (Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria) di sospendere dopo un decennio di sperimentazione la gestione delle cucine del carcere da parte di dieci cooperative sociali.

La scadenza è fissata alla fine di dicembre, mentre la proroga concessa è di soli 15 giorni. Quindi dalla metà di gennaio il servizio sarà sospeso nei due istituti di Rebibbia, a Milano – Bollate, Trani, Siracusa, Ragusa, Torino, Padova e Ivrea. 

«La sperimentazione ha portato a risultati concreti: l’abbattimento dei costi di gestione e la riduzione drastica della recidiva» aggiunge Patriarca. «La media è dell’ottanta per cento. Ma tra i detenuti che usufruiscono di misure alternative e che vengono inseriti in percorsi professionali, solo sette su cento tornano a delinquere».

Da un anno e mezzo il gruppo di lavoro «La certezza del recupero» – di cui oltre al Cnv fanno parte tra gli altri anche Seac, Conferenza nazionale volontariato giustizia, Comunità Papa Giovanni XXIII, Sesta Opera S. Fedele Onlus di Milano, Padre Nostro di Palermo e Caritas – sta lavorando per il riconoscimento a pieno titolo delle misure alternative alla pena e delle comunità di accoglienza. «Mi auguro che l’apertura di Orlando si concretizzi nel riconoscimento di un sistema che funziona. I fatti di Mafia capitale – conclude Patriarca – non devono condizionare le scelte né vanificare il lavoro quotidiano del volontariato e di tutto il terzo settore che opera nella legalità e che silenziosamente rende l’Italia un paese migliore. Anche dentro e fuori dal carcere».