Italia

Povertà: in Italia 1.250 salme senza identità, la metà sono immigrati annegati

 Di queste, molte attendono da mesi, a volte anni, negli obitori. La metà di loro sono immigrati irregolari affogati in mare nel tentativo di raggiungere le nostre coste. 142 corpi attendono un nome dagli anni ’90, 35 dagli’80, 15 addirittura dagli anni ’70, fino all’uomo ritrovato nel 1969, nelle cascate di Stange (Bolzano), di cui non si sa nulla. «Solo a Roma sono una quarantina le persone che muoiono per strada ogni anno – spiega al Sir Carlo Santoro, volontario della Comunità di Sant’Egidio – e che attendono di essere sepolte». Nella Capitale è l’Ama che si occupa della sepoltura dei senza nome, la municipalizzata che gestisce i servizi ambientali, con alcune associazioni di volontariato, spesso le uniche che garantiscono un funerale dignitoso.