Italia

Prese di posizione di associazioni, gruppi e movimenti cattolici

Mentre la campagna elettorale per il rinnovo delle Camere sta entrando nel vivo, anche in ambito cattolico la riflessione in vista della nuova legislatura si va approfondendo. Ecco alcuni spunti di riflessione da parte di alcune aggregazioni laicali di ispirazione cristiana.

PER UN MODELLO FIDUCIARIO DELLE ISTITUZIONI. Il CENTRO ITALIANO FEMMINILE (Cif) parla di “momento difficile” e di “populismo” imperante in questa campagna elettorale. “La crescita zero connota la crisi che viene da lontano e parla di un conflitto sociale latente”, dice la presidenza nazionale. “La politica deve partire dalla diffusa e trasversale sensibilità etica per coinvolgere tutte le forze vive del Paese”. I punti salienti di un’attenzione concreta alla vita della gente dovrebbero essere – secondo il Cif – “difesa della vita nascente”, “sostegno alla maternità”, “equità e giustizia sociale”, “diritto al lavoro”, “reddito minimo di inserimento”, “creazione di un fondo per non-autosufficienti che garantisca un pacchetto base di servizi e interventi sociali in tutto il Paese”, “fisco che recuperi l’aspetto etico della contribuzione”. Guardando a un aspetto che coinvolge in particolare la dimensione femminile, il Cif sottolinea che “anche l’astensionismo, che dall’ultima indagine Istat sembra colorarsi di rosa, esprime la disaffezione per una dimensione della politica lontana dagli interessi dei cittadini e, poiché le donne sono le antenne della società, narra di un deficit di quella passione civile che, fin dall’inizio, ha invece caratterizzato la richiesta della piena cittadinanza al femminile”. “La richiesta che avanziamo a chiunque governerà il Paese per i prossimi cinque anni – conclude la dichiarazione – è la costruzione di un modello fiduciario delle istituzioni che riscopra il sentimento di appartenenza ad una società e ad uno Stato grazie a una condivisa passione civile”.

NON LASCIARE LA POLITICA AGLI INCOMPETENTI. “La politica è anzitutto arte. Il che significa che chi la pratica deve essere un artista. Un uomo di genio. Una persona di fantasia. Disposta sempre meno alle costrizioni della logica di partito e sempre più all’invenzione creativa che gli viene richiesta dalla irripetibilità della persona. Arte cioè programma, progetto, apprendimento, tirocinio, studio. È un delitto lasciare la politica agli avventurieri. È un sacrilegio relegarla nelle mani di incompetenti che non studiano le leggi, che non vanno in fondo ai problemi, che snobbano le fatiche metodologiche della ricerca e magari pensano di salvarsi con il buon cuore senza adoperare il buon cervello. È un tradimento pensare che l’istinto possa supplire la tecnica e che il carisma possa soppiantare le regole interne di un mestiere complesso”: con queste parole nel 1985, mons. Tonino Bello, vescovo presidente di Pax Cristi, si rivolgeva a politici ed elettori. “Oggi – scrive Amedeo Piva dell’associazione AMICI PER LA CITTÀ – le rileggiamo insieme, candidati ed elettori. Il percorso vorrebbe andare nella linea indicata da don Tonino. Le prossime elezioni sono un altro momento importante di questa sfida”.

UN MANIFESTO IN 9 PUNTI. Si intitola “Rigenerare l’Italia” il manifesto in 9 punti delle ACLI che sarà diffuso tra i quasi 900mila iscritti all’associazione. Questi i singoli punti trattati: 1) “Sapere è libertà”: le Acli chiedono “il riconoscimento dei diritti individuali di formazione”, per evitare che la frontiera della conoscenza si trasformi in una linea di confine che genera nuova esclusione sociale; 2) “Flessibilità”: è “politicamente insostenibile” se si traduce in “precarizzazione”. 3) “Mezzogiorno”: occorre “fare emergere il capitale sociale del Sud” che consenta uno sviluppo interno; 4) “Famiglia”: ridisegnare il welfare su base generazionale e familiare; 5) “Globalizzare la solidarietà” per sostenere lo sviluppo dei Paesi del Sud del mondo; 6) “Europa e la pace”: rilanciare il processo costituzionale e varare un “Patto europeo per l’inclusione sociale”; 7) “Immigrazione”: sviluppare i diritti di cittadinanza degli immigrati; 8) “Tutelare la vita e il vivente”: assumendo un alfabeto etico condiviso; 9) “Stagione costituente”: “salvare” la Costituzione evitando che si riformi “a colpe di maggioranze”. Inaugurare una nuova “stagione costituente” che abbia come obiettivo principale quello di produrre intese ampie, coinvolgendo non solo le forze politiche ma anche la società civile.

LE COLF CITTADINE DIVERSE? “Da una vita attendiamo! I programmi elettorali dei due schieramenti proclamano aiuti per le famiglie; nella famiglia, oggi, un posto importante occupa la collaborazione familiare, soprattutto dove vi sono anziani, per questi collaboratori torniamo a richiedere la parità di diritti tra lavoratori nei confronti di una palese discriminazione: l’esclusione dei collaboratori familiari dall’indennità di malattia”. Lo dice la presidenza nazionale dell’ API-COLF (associazione di promozione e tutela del lavoro domestico e di cura, con oltre 10mila iscritte).Richiamando gli articoli 3 e 38 della Carta Costituzionale (tutti i cittadini sono uguali innanzi alle leggi) l’Api-Colf si chiede: “Dove sono i fautori di questa uguaglianza nelle due coalizioni? Le colf chiedono che i loro figli siano uguali ai figli delle altre lavoratrici, se infatti nessuna donna incinta può essere licenziata fino al compimento di un anno del bambino, non si vede il perché la colf o assistente domiciliare lo possa essere”. Inoltre la presidenza dell’Api-Colf afferma: “Se poi è il timore di rimanere senza il servizio, facciamo notare che le leggi sul lavoro consentono di assumere un altro lavoratore in sostituzione del lavoratore assente per maternità”. Da ultimo l’Api-Colf ricorda che “è triste dover constatare il continuo latrocinio perpetrato sulla pelle dei lavoratori domestici, che si attua con una prassi, ormai divenuta consuetudine di versare un contributo Inps per 25 ore settimanali”.

PORTATORI DI VALORI CONDIVISI. “Per la prima volta nella storia della Repubblica, gli elettori italiani non avranno candidati per i quali votare. L’unica scelta sarà il partito… Addio preferenze, ora liste bloccate, con i nomi nell’ordine voluto dal partito… Ci sembra un punto di degenerazione della democrazia, che avrà forse avuto precedenti altrove, in ogni caso penosamente negativo per noi”. Lo dice Francesca Sacchi di RINASCITA CRISTIANA (Rc), sottolineando che “la campagna elettorale è diventata un rimbalzo di accuse e intimazioni e il gioco è essenzialmente dei mass media”.

In prospettiva, Rc afferma che è “importante che al centro del dibattito politico vi siano i temi dell’Europa e del rinnovamento dell’Onu per risolvere i problemi della pace e della crescente povertà mondiale e vigilare perché sempre si applichi il rispetto delle minoranze, delle culture e delle religioni di cui anche i nostri immigrati sono portatori”.Altro aspetto rilevante è costituito dal “tema della legalità e della moralità che tocca tutta la società italiana, cittadini e politici; il rispetto della Costituzione; la tutela dei valori della famiglia e della vita senza dannose contrapposizioni ma cercando la più ampia convergenza tra visioni differenti”. Di fronte alla difficoltà di fare sintesi, secondo Rc, “nel silenzio di attente letture (i programmi) riflettiamo, valutiamo e agiamo per una presa di responsabilità che ci porti a scegliere quei portatori di valori che da sempre ci accompagnano nel cammino di credenti”.

“NO” ALLA DEMONIZZAZIONE. “Chiunque uscirà vincente dal confronto elettorale del 9 aprile si troverà subito davanti a un’esigenza espressa da più parti e che anche la Fuci avverte come prioritaria: il recupero della serenità nel confronto politico”. Lo dice la presidenza nazionale della FUCI (Federazione universitaria cattolica italiana).

“La campagna elettorale attualmente in corso ha infatti usato quotidianamente un registro sopra le righe, facendo passare per operazione ordinaria la demonizzazione dell’avversario”, prosegue la presidenza Fuci, secondo la quale “recuperare il rispetto della persona, quando anche si tratti di un antagonista, riscrivere un codice etico largamente condiviso del dibattito politico, sembra urgente per attutire una crisi indotta di fiducia del cittadino nei propri rappresentanti, di qualsiasi schieramento”.Altri aspetti importanti sono rappresentati dall’incertezza che investe i giovani (“lunghi tempi di attesa di un lavoro”, “difficoltà a formare nuove famiglie”, “disaffezione alla politica”).

Pertanto, “chiunque governerà il Paese da aprile in poi non può non guardare al futuro di tutti, ripartendo da un’attenzione particolare alle nuove generazioni”. Infine, per la Fuci, è importante che “la nuova classe dirigente torni a scommettere con convinzione sulla formazione e sulla ricerca, quindi che tenga maggiormente in considerazione la voce dell’Università”.

MISURA ALTA DELLA GIUSTIZIA. Una lettera aperta “per una politica responsabile” indirizzata ai candidati delle prossime elezioni politiche, chiedendo loro di “onorare una misura alta della giustizia”, che tenga presenti “i valori etici del Vangelo e il patrimonio di fede cristiana del popolo italiano”: la scrive l’AZIONE CATTOLICA ITALIANA indicando sette grandi temi che reputa fondamentali. Eccoli elencati in sintesi: 1) questione morale per “ristabilire una corretta gerarchia di valori tra etica, diritto, politica ed economia”; 2) promozione della vita “a partire dalla famiglia”; 3) una politica economica “più attenta alle fasce deboli della società”; 4) una politica per l’immigrazione “aperta all’accoglienza e a un dialogo attento alle differenze culturali e religiose”; 5) rilancio della questione del Mezzogiorno “la cui sofferenza domanda di essere coraggiosamente riconosciuta ed affrontata”; 6) politica scolastica “che valorizzi la passione e la creatività delle giovani generazioni”; 7) un’azione a favore della pace e dello sviluppo dei popoli con attenzione particolare “alle aree del mondo sconvolte da conflitti spesso dimenticati”. PER I PIÙ DEBOLI. Una “qualità alta della politica”, un governo “che assicuri stabilità”, che tuteli la vita, che promuova la “soggettività della famiglia”, “ponendo al centro dell’attenzione i più deboli come fatto di civiltà”: sono le richieste al mondo politico formulate dall’ORDINE FRANCESCANO SECOLARE. La ministra nazionale, Argia Passoni, sottolinea che la politica oggi “dovrebbe cercare di sanare i conflitti sociali”, favorendo il rispetto “verso tutte le civiltà, anche le più lontane”. Una delle richieste specifiche ai politici è “di lavorare all’unione dei Paesi europei… dando vita a una civiltà ricca di valori umani e cristiani”. Un secondo appello è a superare “la precarizzazione del lavoro che ostacola la formazione delle famiglie”, oltre che a sostenere il Mezzogiorno d’Italia. L’Ofs dichiara che occorre “difendere la pace e la nostra Costituzione” per “ridare fiducia alla politica”. Bisogna anche “garantire a tutti libertà d’espressione” con una “chiarezza di vedute che nulla ha a che vedere con la pretesa di integralismo, da un lato, né col relativismo, dall’altro”. I “TEMI ETICI”. “Condividiamo in pieno il fermo e puntuale richiamo ai contenuti irrinunciabili fondati sul rispetto della centralità della persona umana, che il card. Ruini ha riproposto a elettori e futuri eletti”: lo ha detto Carlo Costalli, presidente del MOVIMENTO CRISTIANO LAVORATORI, all’indomani della prolusione del presidente della Cei in occasione del Consiglio episcopale permanente. Costalli ha anche aggiunto che “il rispetto della vita umana dal concepimento al suo termine naturale e il sostegno concreto alla famiglia legittima fondata sul matrimonio fra uomo e donna, sono temi centrali che influenzeranno non solo l’andamento del voto ma anche lo sviluppo futuro della società italiana di domani”. Secondo Mcl, i “temi etici” (politiche familiari, Pacs, eutanasia, aborto, difesa della vita) contraddistingueranno il dibattito elettorale e anche caratterizzeranno a fondo i due schieramenti in lizza. Si dovranno tener presenti anche aspetti quali lo stallo dell’economia mondiale, il terrorismo, le politiche europee. “RISCRIVERE IL VOCABOLARIO DELLO SVILUPPO”. Lo chiede, nelle lettera aperta ai candidati alle “politiche 2006”, il COORDINAMENTO INIZIATIVE POPOLARI DI SOLIDARIETÀ INTERNAZIONALE (CIPSI), per bocca del suo presidente Guido Barbera: “Un terzo della popolazione mondiale vive con meno di un euro al giorno! Metà vive con meno di due euro al giorno! I veri valori di solidarietà e cooperazione sono punti non negoziabili per qualunque governo impegnato a costruire civiltà”. Il Cipsi chiede quindi di “superare il concetto di progetto e di aiuto” per una “vera riforma della cooperazione internazionale”. Sul piano internazionale si chiede una “regia politica internazionale etica” a garanzia del rispetto dei “diritti fondamentali dell’uomo” in ogni Paese. “Gli italiani all’estero, le associazioni di solidarietà sono un enorme potenziale che il nostro Paese deve riconoscere e valorizzare nella definizione e attuazione della sua politica internazionale”.

I CRITERI DECISIVI. Quattro “obiettivi primari” e alcuni criteri etici fondamentali: è questa la posizione del MOVIMENTO PER LA VITA ITALIANO (MPV) in vista delle elezioni politiche di aprile. I quattro obiettivi sono i seguenti: difesa della legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita, riforma dei Consultori per renderli veri strumenti di difesa della vita, “no” chiaro ad ogni forma di eutanasia, altro “no” chiaro “a un riconoscimento di interesse pubblico nei confronti delle unioni omosessuali o di fatto”. “Mentre nella precedente campagna elettorale avevamo chiesto ai candidati vicini alle nostre posizioni di firmare un impegno per un’azione parlamentare a difesa della vita – spiega il presidente nazionale, Carlo Casini – in questa tornata elettorale abbiamo scelto un’altra strada: portare in Parlamento una piattaforma sui “valori della vita”.

“La nostra scelta – aggiunge – è stata di realizzare un dossier, un numero speciale della rivista Sì alla vita , che analizza i grandi temi di aborto, eutanasia, fecondazione assistita, leggi sulla famiglia. Non vogliamo insegnare come e per chi votare ma aiutare la riflessione sui temi fondamentali, mettendo a confronto i programmi dei due schieramenti”. Il dossier sarà inviato a tutti i candidati e diffuso anche tra la popolazione per una ampia sensibilizzazione sui temi della difesa della vita.

DIFENDERE LA COSTITUZIONE. Elezioni di aprile che molti commentatori hanno accostato “a quelle fondative della vita repubblicana”; un “clima internazionale teso e preoccupante”, una “tensione politica interna elevata”: è l’Italia verso la quale il presidente nazionale del MOVIMENTO ECCLESIALE DI IMPEGNO CULTURALE (MEIC), Renato Balduzzi, lancia un appello di speranza per “un’altra Italia”. I contenuti di questo clima atteso dal Meic fanno riferimento a diversi fattori: la difesa della Costituzione “casa e spazio comune”, le leggi “espressioni di giustizia al servizio di tutti e non prodotto di un arbitrio”, la verità divenga “virtù praticata e riconosciuta”, i “diritti civili non siano confusi con i desideri volubili e particolari di singoli e gruppi”. I grandi valori da difendere, secondo Balduzzi, sono ancora una volta la famiglia, la “libertà della scienza invocata per lo sviluppo della persona umana”, l’intelligenza messa al servizio della democrazia. Il presidente del Meic auspica alla fine che gli eletti siano “esempio al Paese di intransigenza morale, modestia di costumi, onestà intellettuale e civica severità”.

SVILUPPO E SOLIDARIETÀ. “Un voto per difendere la libertà di tutti: delle persone, delle realtà educative e sociali, delle imprese. E della Chiesa, quella entità etnica sui generis che difende il valore della vita umana, educa alla carità e sostiene la speranza del futuro”: è l’appello che viene dalla COMPAGNIA DELLE OPERE (CDO), che mette in guardia dai rischi di lasciare spazio a “correnti radicali e massimaliste” che sostengono proposte quali l’eutanasia, la sperimentazione sugli embrioni, la legislazione a favore dei Pacs e delle coppie di fatto anche omosessuali, dell’abolizione della “parità” tra scuole statali e non statali. La Cdo ammonisce anche sui rischi di “aprire indiscriminatamente all’immigrazione senza chiedersi che ne sarà di chi entra in Italia”, di “esaltare il terrorismo fondamentalista” e di instillare “odio contro Stati Uniti e Israele”. In positivo la Cdo auspica che i cittadini, anche tramite il voto, sappiano “ridare vita a una tradizione in cui la persona e le realtà associative siano protagoniste”.

SPORT PER TUTTI. “Tra i bisogni primari degli italiani, che pure hanno molti altri problemi, c’è anche la voglia, la necessità di fare sport”: lo dice Gianni Visnadi, direttore di “Stadium”, la rivista del CENTRO SPORTIVO ITALIANA (CSI), che sull’ultimo numero titola l’editoriale “Politici attenti: noi ci saremo anche dopo le elezioni”. L’associazione intende difendere “ciò che sta a cuore a 20 milioni di italiani, sportivi praticanti, che sono il più grande movimento del Paese”. Secondo il Csi “il sistema sportivo italiano va riformato e questa riforma deve necessariamente passare attraverso una legge quadro che deve nascere dal prossimo Parlamento: è evidente che il Coni non può, perché non è strutturato per farlo, decidere chi va alle Olimpiadi e contemporaneamente provvedere alle necessità di chi si preoccupa di crescere ed educare i propri figli nei principi dello sport per tutti”.

PER LA LIBERTÀ DI SCELTA EDUCATIVA. Uno dei punti più trascurati della campagna elettorale è quello riguardante la riforma scolastica e il cammino verso la compiuta “parità” tra scuole statali e non. L’AGESC (ASSOCIAZIONE GENITORI SCUOLE CATTOLICHE) chiede che “si porti a compimento il percorso di riforma della scuola avviato in questi anni dopo una lunga fase di elaborazione, apportando gli aggiustamenti che si renderanno necessari, sentiti tutti i soggetti della scuola, senza intaccare l’attuale quadro legislativo, ma con provvedimenti di carattere ordinamentale”. “Il sistema scolastico italiano – afferma la presidenza nazionale dell’Agesc – non può sopportare il protrarsi di una situazione di precarietà e di continuo scontro politico”. Secondo l’Agesc, “è necessario che le famiglie italiane possano scegliere liberamente, senza oneri economici aggiuntivi, il percorso d’istruzione e formazione professionale tra le scuole che fanno parte del sistema nazionale d’istruzione, statali e paritarie, così come previsto dalla legge 62/2000. Per questo è necessario incrementare significativamente le dotazioni finanziarie dei capitoli di spesa esistenti”.

NON DIMENTICARE IL SUD DEL MONDO. Aumentare dall’attuale 0,15% del Pil (Prodotto interno lordo) alla quota “di avvicinamento” dello 0,33% l’aiuto pubblico allo sviluppo del Sud del mondo da parte del nostro Paese, prima della sua stabilizzazione all’obiettivo dello 0,7% del Pil, considerato adeguato. E’ la richiesta al futuro governo italiano da parte dei VOLONTARI NEL MONDO – FOCSIV (Federazione degli organismi cristiani di servizio internazionale volontario, 60 Ong aderenti). “Chiediamo – dice il direttore generale, Sergio Marelli – un segno di discontinuità rispetto alle deludenti politiche incompatibili con l’idea di un mondo solidale e dei principi della dottrina sociale della Chiesa”.

Di fronte alle innegabili difficoltà finanziarie del Paese, la Focsiv propone strumenti alternativi per raccogliere risorse: ad esempio, l’adozione della “Tobin Tax, come ha fatto il Parlamento belga, o il ripristino della “Carbon Tax” introdotta in Italia dalla legge 488 del 1998, poi lasciata andare in disuso.

Le Ong chiedono anche la cancellazione del debito internazionale dei Paesi poveri, secondo la legge 209 del 2000. Ai futuri governanti Marelli chiede di “non dimenticare i drammatici bisogni del Sud, non relegare la cooperazione internazionale a un ruolo marginale o strumentale, ma al contrario farsi interprete della profonda e consolidata tradizione solidaristica del nostro Paese e degli italiani e attualizzare tale tradizione in una vera politica per lo sviluppo umano universale”.

LA SOLIDARIETÀ. “Sarà il cittadino con il suo voto a salvaguardare i pilastri della convivenza civile, dell’ordinamento costituzionale, a promuovere la cultura della persona incoraggiando modelli di comportamento corretti e utili alla crescita della persona, che vada nella direzione della promozione sociale per il bene comune”.Lo scrive in una nota Franco Previte, presidente dell’associazione CRISTIANI PER SERVIRE, che si occupa della tutela dei malati di mente e delle loro famiglie. Secondo Previte, con queste elezioni “non bisogna ingrossare il partito delle schede bianche e dell’astensione” e non bisogna “allontanarsi dalla solidarietà umana e cristiana”.A CURA DI LUIGI CRIMELLA

Manifesto «Famiglia, sei priorità» del Forum associazioni familiari

La lettera della presidenza nazionale dell’Ac

Acli: documento sulle elezioni