Italia

Qui Verona. Per la serie: la dottrina sociale non è solo convegno

Hanno certo pensato a questo paradosso, accettando il rischio di abitare pure loro nel paradosso, gli organizzatori dello spazio veronese dedicato alla dottrina sociale: il primo appuntamento si é infatti risolto in una classica “tavola” con un sindacalista, un sindaco (il mitico Leoluca Orlando) e qualche imprenditore che hanno accettato di intrecciare la doppia sfida delle parole e delle testimonianze: in una giornata che si é poi conclusa, in un teatro cittadino, con la premiazione di dieci imprenditori particolari; gente che, in diversi campi e in diverse realtà di una Italia lunga e complessa, dimostra la possibilità di fare impresa non trascurando né il profitto né la socialità (una fra le storie più belle: quella di un gruppo di genitori con figli down che mettono la loro creatività nella creazione di manufatti messi poi sul mercato da un marchio calzaturiero assai noto: Geox)

C’è anche stato spazio per la presentazione di qualche libro. Uno (lapiriano il titolo: “Una sola è la città”) del parlamentare piddino Ernesto Preziosi, con “argomenti per un rinnovato impegno politico dei credenti”: una sorta di manuale a uso e consumo di quanti, da credenti, avvertono in Italia la chiamata a operare in politica per il bene comune. L’altro (“Le ribelli di Dio”) sul rapporto fra donne e Bibbia in un leggibilissimo e affascinante percorso che inizia da Eva per arrivare alle “donne di Gesù” e al potere, nelle “donne di Paolo”, delle donne che non hanno potere. Uno strumento, il libro di Adriana Valerio, per riflettere anche sul ruolo, oggi, delle donne nella chiesa: con una provocazione simpatica su cosa potrebbe accadere, in ciascuna delle nostre parrocchie, se a un certo punto fossero proprio le donne a imboccare la categoria, parasindacale, dello “sciopero”. Già, cosa accadrebbe? Non male come provocazione.

In un festival che ha l’ambizione di portare in piazza la dottrina sociale della Chiesa come concreta speranza in un contesto disperato e disperante, non potevano mancare tempi dedicati al sistema delle banche (una delle relazioni aveva il compito di rispondere al quesito se la doverosa “prudenza” delle banche possa ostacolare il sostegno  alle imprese). Ma la dimensione convegnistica ha lasciato spazio al racconto di buone pratiche: a giro nel Nord, con lo strumento giuridico delle Fondazioni, non mancano, ad esempio, esperienze per prevenire il disagio familiare attraverso un nuovo strumento chiamato “affiancamento” (famiglie per molti aspetti coraggiose che prendono in carico situazioni problematiche in altre famiglie, conciliando solidarietà e tenerezza). 

Delizioso, poi, il racconto di una mamma, esperta in organizzazione dei processi industriali, che alla terza gravidanza, costretta a rallentare i ritmi aziendali, a casa si è inventata un metodo per aiutare i bambini delle elementari e delle medie inferiori a studiare con passione le scienze. Facendo a meno dei libri e puntando tutto sul fascino della natura. Ne è nata anche una start-up che punta – ha insistito Annamaria Gimigliano – a raggiungere risultati non in base a criteri di “efficienza” ma dando spazio a “creatività, immaginazione, spirito di osservazione”. Una storia di successo. Non male da conoscere. Basta andare su www.maestranatura.org anche per capire come la dottrina sociale della Chiesa non sia solo roba da inutili convegni.