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RELIGIONI (INCONTRO MINISTRI UE): IL RIFERIMENTO A DIO E’ ELEMENTO DI PACE

“Dobbiamo promuovere la pace soprattutto grazie alle nostre culture religiose, dobbiamo dimostrare che il nostro credo si basa sulla pace, sulla giustizia, la libertà” e tutto ciò “deve essere tradotto in azioni reali”. Lo ha detto l’arcivescovo di Toledo, mons. Antonio Canizares Llovera, intervenendo ieri a Roma alla Conferenza dei ministri dell’Interno dell’Unione europea su “Il dialogo interreligioso: fattore di coesione sociale in Europa e strumento di pace nell’area mediterranea” alla quale hanno preso parte anche alcuni rappresentanti delle religioni monoteistiche.

Charlotte Knobloch, vicepresidente del Consiglio centrale degli Ebrei di Germania, ha definito il “riferimento a Dio” un “elemento di pace” e ne ha lamentato la mancanza nel Preambolo della Costituzione europea. Un riferimento, ha spiegato, che non va inteso come invocazione di uno “Stato teocratico”, ma come “garanzia della pluralità di opinioni, della democrazia e della tolleranza”, come “responsabilità davanti a Dio”.

Consapevole che l’Europa oggi “ha paura di dichiarazioni aggressive e dell’immagine totalmente negativa dei musulmani” veicolata dai media, il direttore della moschea di Parigi, Dalil Boubaker, ha insistito sull’esistenza di una corrente “liberale e moderata” dell’Islam in Europa. “Una corrente – ha detto – che vuole dialogare”, e che a lungo termine “dovrà rendere possibile l’incontro tra l’Europa e l’Islam”.

“Nei Paesi di più consolidata immigrazione – ha osservato il ministro degli Interni, Giuseppe Pisanu – il dialogo e il confronto hanno già prodotto esperienze di comprensione reciproca e di integrazione sociale” e un “aiuto decisivo può venire dal dialogo fra le grandi religioni monoteistiche”.Sir