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RIFORMA TRIBUNALI PER I MINORENNI, SODDISFAZIONE CNCA PER BOCCIATURA RIFORMA

Il Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza (Cnca) esprime oggi con una nota “la propria piena soddisfazione per la bocciatura della riforma sui tribunali minorili” decisa ieri dalla Camera. Per il Cnca, “punto di riferimento di ogni possibile riforma della giustizia minorile rimane la Convenzione dell’Onu sui diritti dell’infanzia del 1989, per la quale in ogni decisione degli organi legislativi, esecutivi e giudiziari deve essere considerato preminente l’interesse del minore e, per questo, i soggetti preposti alla giustizia minorile è bene abbiano una preparazione professionale di tipo specialistico”. Di conseguenza “non si capisce per quale ragione – scrive il presidente del Cnca, Lucio Babolin – in Italia si dovrebbe eliminare un organismo come il Tribunale dei Minorenni, istituzione vista con grande considerazione in tutta Europa”.

Babolin, nel richiamare alcuni elementi imprescindibili per un’azione legislativa in materia minorile, aggiunge che, in particolare: “la detenzione deve essere considerata un provvedimento di ultima istanza e limitato al massimo, in quanto la pena deve tendere al recupero del minore e al suo reinserimento nella società; a tal fine sono da preferire le forme alternative al carcere. Infine, è bene non venga modificata la legislazione vigente ove prevede che il minore che ha iniziato a scontare una pena in un carcere minorile, vi resti fino al 21° anno di età; il suo trasferimento in un carcere per adulti al compimento dei 18 anni, come vorrebbe il progetto, rischia di pregiudicare l’azione di recupero intrapresa”. Sir