Italia

ROGO IN CURIA SIENA, A PROCESSO ECONOMO DIOCESI

Il gup di Siena Angela Annese ha rinviato a giudizio l’economo della diocesi senese, don Giuseppe Acampa, per il rogo sviluppatosi il 2 aprile 2006 nei locali dell’archivio della curia, in piazza Duomo a Siena, provocando la distruzione di alcuni documenti. Oltre all’imputazione di incendio doloso don Acampa è accusato di calunnia nei confronti del professor Franco Nardi, per anni collaboratore della diocesi. La prima udienza del processo è fissata per il 12 novembre prossimo. Don Acampa, presente oggi all’udienza preliminare, ha detto: “Sono innocente, non ho accusato nessuno. Finora sono stato zitto perché i miei legali mi hanno detto di fare così e io ho obbedito”. Prima della decisione del gup aveva affermato: “Porto tanta pazienza, per me è una via Crucis”. Il proscioglimento di don Acampa era stato chiesto dai suoi avvocati difensori, Enrico De Martino e Giuseppe Mussari, presidente di Banca Monte dei Paschi che oggi è tornato a indossare la toga di avvocato: a parere dei due legali non ci sono prove contro don Acampa né movente. L’inchiesta che ha portato a processo l’economo è stata condotta dalla squadra mobile di Siena e coordinata dal pm Nicola Marini che ha poi chiesto il rinvio a giudizio di don Acampa. A dare l’allarme quando si sviluppò l’incendio fu lo stesso monsignor Acampa, la mattina del 2 aprile di due anni fa, intorno alle 11. Successivamente il sacerdote indicò come probabile responsabile il professor Nardi. L’inchiesta però ha portato al coinvolgimento del prelato. La tesi dell’accusa è che il rogo venne appiccato per distruggere alcuni documenti. Per la difesa in realtà nulla fu perduto nel rogo: la documentazione cartacea andata in fumo era tutta già stata archiviata informaticamente. Accusa e difesa si sono confrontate anche sull’ora in cui si sviluppò l’incendio, importante da stabilire ai fini di chi fosse presente negli uffici interessati. In base agli accertamenti svolti dai vigili del fuoco di Siena per la procura, le fiamme partirono poco prima che fosse dato l’allarme. Secondo la consulenza tecnica della difesa, affidata all’ingegner Natale Inzaghi, dirigente dei vigili del fuoco in pensione, non ci sono elementi per stabilire quando fu innescato l’incendio. Don Acampa è sotto processo a Siena, insieme con un imprenditore veneto, René Caovilla, per una presunta truffa riguardo alla compravendita di un immobile, ereditato per metà dalla diocesi e per metà dalla Misericordia senese. L’accusa è che l’economo avrebbe ceduto all’imprenditore l’immobile a un prezzo inferiore a quello di mercato, danneggiando così la curia e l’associazione di volontariato. In cambio don Acampa avrebbe ricevuto un’auto Audi in regalo. Il processo, apertosi il 6 febbraio scorso, riprenderà il 27 maggio. (ANSA)