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RU486: CASINI (MPV), PERCHÉ NON INVESTIRE NEL DIRITTO DI NON ABORTIRE?

“Leggiamo sui giornali e con grande evidenza che il Sant’Anna di Torino potrà cominciare a distribuire la Ru486. La notizia non è granché: il metodo impiegato per interrompere la gravidanza non pesa più di tanto sul giudizio culturale, sociale e morale dell’aborto stesso”. Commenta così Carlo Casini, presidente del Movimento per la vita (Mpv), il consenso dato ieri dal Comitato bioetico del Piemonte per sperimentare al Sant’Anna di Torino, con l’inizio del nuovo anno, la pillola abortiva Ru486.

In un comunicato stampa diffuso oggi dal Movimento per la vita, Casini ribadisce che tale decisione non elimina “alcune cose” che bisogna tenere sempre presenti: “La pillola abortiva non può andare contro la legge 194: dovrà quindi essere distribuita soltanto nei presidi ospedalieri e solo dopo aver espletato le procedure previste dalla legge (colloquio, tentativo di rimozione delle cause con intervento dei consultori ed eventualmente di strutture private, attesa di sette giorni…). Questa presunta nuova conquista di autodeterminazione della donna è stata sperimentata, prima di arrivare nel ricco mercato occidentale, su 30mila donne del Terzo Mondo, spesso inconsapevoli. Alla faccia della civiltà, dell’uguaglianza e della solidarietà tra donne. Un’altra considerazione riguarda i mezzi e le energie spese nel rendere sempre più facile e asettico il diritto di abortire. Perché altrettante risorse non vengono investite nel diritto di non abortire che concettualmente e temporalmente non può che essere prioritario rispetto all’altro?”.

Su tale provocazione il Movimento per la vita terrà a Torino mercoledì 6 novembre una conferenza stampa (ore 11 presso la Sala Biblioteca dell’Educatorio della Provvidenza, in corso Trento 13) per presentare il Quinto rapporto al Parlamento sulla prevenzione dell’aborto.Sir