Italia

Ragazzi ebrei uccisi, comunità ebraica in lutto. Folla al Tempio maggiore di Roma

«È stato un momento pieno di rabbia, di amarezza, di tristezza e di lacrime – dice oggi la Comunità di Roma -. Ma soprattutto pieno di silenzio. Perché davanti alla morte brutale di tre ragazzi non ci sono mai parole, a maggior ragione se la loro colpa era solamente quella di essere ebrei». Ma non si è pregato solo a Roma. Anche a Firenze una piccola folla di persone ha voluto esprimere solidarietà alla comunità ebraica locale. E così è successo anche nella piccola comunità ebraica di Merano. La comunità di Trieste ha annullato per lutto un concerto mentre a Milano l’appuntamento è stasera alle 19.15 alla sinagoga di via Guastalla. «Non sono appuntamenti politici – dice al Sir Adam Smulevich, portavoce dell’Ucei – ma momenti spontanei di raccoglimento, di silenzio e di cordoglio come ce ne sono stati purtroppo tanti in questi anni nei momenti critici».

«La loro perdita è come quella di tre fratelli, il dolore per quelle vite spezzate semplicemente indescrivibile, la rabbia per il vile agguato difficile da reprimere». È l’Ugei, l’Unione giovani ebrei d‘Italia, ad esprimere così il dolore all‘indomani della tragica notizia della barbara uccisione dei tre ragazzi rapiti in Israele. «Non avevano più di 16 anni, Gilad Shaar e Naftalì Frenkel, giovani studenti di una yeshivà nei pressi di Gush Etzion, 19 ne aveva il loro compagno Eyal Yifrach». «In queste ore di profonda commozione – si legge in un comunicato diffuso oggi -, non possiamo che stringerci moralmente attorno alle famiglie dei tre ragazzi ed auspicare che i responsabili di questo barbaro attentato siano al più presto individuati e paghino per la loro colpa. Che il ricordo di Eyal, Gilad e Naftalì, come vuole la tradizione ebraica, sia di benedizione, e che l‘immagine del loro sorriso pieno di fiducia e di speranza per il futuro possa dare la forza a ciascuno di noi e a tutte le democrazie di riaffermare sempre l‘amore per la vita e battersi contro ogni cultura o ideologia di morte».

«Siamo scioccati, indignati e affranti». «Ancora una volta, Hamas ha rivelato il suo vero volto: questo gruppo ignora platealmente la vita umana, e non si è fermato neanche davanti ad adolescenti innocenti. Coloro che hanno commesso questo efferato crimine devono essere braccati e assicurati alla giustizia». Parole di durissima condanna quelle espresse da Ronald Lauder, presidente del World Jewish Congress, che ha chiesto alla comunità internazionale, e in particolare agli Stati Uniti e all’Unione europea, di fermare ogni forma di sostegno finanziario all’Autorità palestinese fino a quando Hamas non sia escluso da tutti gli organi di governo.

«Questo omicidio deve spronare il mondo all’azione, e la lotta contro il fanatismo e i gruppi estremisti come Hamas deve essere intensificata con urgenza», ha detto il presidente del Wjc. Il World Jewish Congress è l’organizzazione internazionale che rappresenta le comunità ebraiche in 100 Paesi presso i governi, i parlamenti e le organizzazioni internazionali.