Italia

Religione cattolica a scuola, per capire chi siamo

Siamo nel periodo delle iscrizioni alle scuole, che devono essere effettuate dal nove al trenta gennaio secondo le modalità dei precedenti anni: online per scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado; per la scuola dell’infanzia la domanda resta cartacea. Sul portale del ministero www.istruzione.it si trovano le indicazioni necessarie.Tutte le materie sono obbligatorie nei vari ordini di scuola, l’unico insegnamento che può essere scelto o rifiutato è quello della religione cattolica.L’insegnamento della religione cattolica ha la stessa valenza educativa delle altre discipline nel contribuire al pieno sviluppo della persona umana. Nelle «Indicazioni per il curricolo- infanzia e primo ciclo» del 2012 si dice che la persona è al centro del processo educativo in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, estetici, etici, spirituali, religiosi.È bene ricordare quanto affermato da Benedetto XVI: «L’uomo è per sua natura religioso , è homo religiosus come è homo sapiens e homo faber… L’immagine del Creatore è impressa nel suo essere ed egli sente il bisogno di trovare una luce per dare risposta alle domande che riguardano il senso profondo della realtà; risposta che egli non può trovare in se stesso, nel progresso, nella scienza empirica… L’uomo porta in sé un desiderio di infinito, una nostalgia di eternità, una ricerca di bellezza, un desiderio di amore, un bisogno di luce e verità che lo spingono verso l’Assoluto, l’uomo porta in sé il desiderio di Dio».Riflettendo su quanto affermato dal Papa e dai documenti ministeriali si coglie l’importanza della dimensione religiosa nell’educazione di persone libere e responsabili.Perché la religione cattolica è inserita tra le discipline della scuola italiana? La risposta la troviamo in quanto affermato dall’accordo di revisione del Concordato del 1984: «La Repubblica italiana riconoscendo il valore della cultura religiosa e tenendo conto che i principi del cattolicesimo fanno parte del patrimonio storico del popolo italiano, continuerà ad assicurare, nel quadro delle finalità della scuola, l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche di ogni ordine e grado». Quindi l’insegnamento della religione cattolica «risponde all’esigenza di riconoscere nei percorsi scolastici il valore della cultura religiosa e il contributo che i principi del cattolicesimo offrono alla formazione globale della persona e al patrimonio storico, culturale e civile del popolo italiano». Avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica (che non è catechismo, che ha finalità diverse e si fa nelle parrocchie) aiuta a dare una chiave di lettura alla nostra cultura e alla storia del nostro paese e può essere scelto anche da non credenti o da seguaci di altre religioni. Mi ricordo sempre come un’alunna cinese della scuola che dirigevo mi motivò la sua scelta di seguire l’insegnamento della religione cattolica: «voglio capire meglio il Paese in cui son venuta vivere». E aveva ragione. Come si può comprendere la letteratura, l’arte, la musica, le tradizioni popolari ignorando le radici della nostra cultura?Altro aspetto da tener presente è quanto affermato dalle Indicazioni nazionali per le scuole del secondo ciclo: «L’Irc offre contenuti e strumenti per una riflessione sistematica sulla complessità dell’esistenza umana nel confronto aperto tra cristianesimo e altre religioni, tra cristianesimo e altri sistemi di significato. L’Irc, nell’attuale contesto multiculturale, mediante la propria proposta, promuove tra gli studenti la partecipazione a un dialogo autentico e costruttivo, educando all’esercizio della libertà in una prospettiva di giustizia e di pace». Il riferimento esplicito alla dimensione esistenziale è fondamentale nel dialogo con gli studenti che pongono e chiedono risposte alle loro domande di senso e il confronto con la figura di Gesù aiuta a riflettere sul mistero e la bellezza della vita.