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Rondine, seminario sud Mediterraneo: Papisca, i nuovi leader e il soft power

(Arezzo) – «I giovani leader hanno i diritti umani nella loro mente e nei loro cuori, e stanno diventando esperti nell’uso del soft power. Dovremmo ricordarci quello che la Costituzione dell’Unesco dice sulla pace: finché la guerra nasce nella mente degli uomini, devono intervenire le forze di difesa dei diritti umani». A parlare è Antonio Papisca, docente all’Università di Padova e direttore della Cattedra Unesco, all’interno del simposio promosso ad Arezzo dall’Associazione Rondine in occasione dell’inaugurazione della seconda edizione del Corso di alta formazione «Una nuova classe dirigente per la Sponda sud del Mediterraneo».

Ma i veri protagonisti sono stati i giovani partecipanti al progetto formativo, provenienti da Egitto, Libia e Tunisia, che nei prossimi sei mesi acquisiranno le competenze necessarie per diventare i futuri leader dei propri Paesi. «Io lavoro nel campo dell’educazione civica ed una volta tornato a casa voglio promuovere una campagna di sensibilizzazione sui temi dello sviluppo locale e la good governance», spiega Ahmed, 24 anni, proveniente da Alessandria d’Egitto. «Per questo sono qui: per acquisire queste competenze, che reputo necessarie per la fase di transizione che sta vivendo il mio Paese».

«Dovremmo trovare una piattaforma globale di umanità in cui tutte le religioni, tutte le culture siano trattate allo stesso modo», sostiene Farida Allaghi, presidente del Libyan Forum for Civil Society. «La democrazia, lo stato di diritto e il buon governo sono nell’agenda di tutta l’umanità». E ai giovani partecipanti al progetto lancia un appello: «Lavorate insieme, uomini e donne, perché il futuro è nelle vostre mani».