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SANITA’: DONNA MORI’ DI PARTO ALLA GRUCCIA; PERIZIA, MEDICI SBAGLIARONO

E’ stata depositata alla Procura di Arezzo la perizia ordinata dal Pm Alessandra Falcone relativa alla morte di Chiara Los Angeles Nembrini, la 37enne di origine filippina, sposata con un aretino, che morì dopo il parto del suo quinto figlio all’ospedale della Gruccia, in Valdarno, il 21 settembre scorso. La morte arrivò per una emorragia. Quattro sono gli indagati per omicidio colposo. Le 162 pagine della perizia di parte pubblica, redatta dai professori Vittorio Fineschi e Pantaleo Greco, prendono in esame la documentazione e gli esiti autoptici. Per ognuno dei passaggi compiuti da parte dei sanitari, i periti spiegano che pur essendo quelle manovre e quelle terapie riconducibili a ciò che prevedono i protocolli sanitari, una serie di fattori avrebbero consigliato di agire diversamente. Nella conclusione, i periti scrivono che è possibile asserire che una diversa condotta sanitaria, e cioé l’approntamento di una tempestiva terapia trasfusionale, avrebbe consentito oltre ogni ragionevole dubbio, un approccio terapeutico in grado di scongiurare l’exitus della De Los Angeles Chiara”. Il marito della donna si era rivolto direttamente al ministro Turco per avere chiarimenti e conoscere le responsabilità. Aveva portato la sua storia anche in tv. La direzione aziendale aveva difeso l’azione dei propri sanitari, confermando che ogni passaggio compiuto era stato tale da rispettare i protocolli sanitari regionali, e che la morte era sopraggiunta per un caso di Cid. Dopo la presentazione della perizia, l’avvocato Fabio Anselmo, legale della famiglia Nembrini, riferendosi chiaramente alla direzione generale della Usl 8 di Arezzo, ha detto: “Chi ha fatto dichiarazioni in maniera impropria e in modo intempestivo e inopportuno, adesso deve fare non uno, ma due passi indietro”. In pratica ne chiede le dimissioni. E poi dice: “Questa non è una sentenza di condanna, ma una consulenza di parte pubblica il cui significato non può essere misconosciuto e ignorato: costituisce un atto di accusa evidente e preciso, nei confronti della mancata assistenza a Chiara”. (ANSA).