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SBARCHI A LAMPEDUSA: LA TESTIMONIANZA DEL PARROCO DI LINOSA

“Ospitiamo nel salone parrocchiale 120 persone tra donne e bambini eritrei e somali”. A parlare è don Ignazio Giunta, parroco di Linosa, la più piccola delle Pelagie, un’estensione di 5,4 km², situata al centro del Mar Mediterraneo a 160 km a Sud della Sicilia e 160 km a Est della Tunisia. Da alcuni giorni anche la piccola isola è impegnata a far fronte agli sbarchi continui che si verificano a Lampedusa. “Saranno quasi 400 – dice al SIR il parroco – gli immigrati presenti sull’isola, dislocati in diverse zone. Le donne con bambini sopra i due anni nel salone parrocchiale, le donne con bimbi al di sotto dei due anni nel vecchio centro Asl dell’isola, gli uomini eritrei in un salone del Comune mentre gli uomini tunisini in una casa vicino al mare. Alcuni di questi – continua don Giunta – sono arrivati direttamente a Linosa eludendo la sorveglianza della Guardia Costiera”. La popolazione dell’isola si aggira intorno ai 400/450 abitanti. “Gli abitanti di Linosa – afferma don Giunta – si sono subito messi in moto per garantire ai bambini, infanti e non, di poter avere vestiario asciutto e pulito. Non vi sono problemi per l’alimentazione perché la Protezione civile ha rifornito l’isola di viveri, il problema sono le condizioni in cui si trovano a dover dormire. Ad esempio, nel salone parrocchiale avevamo a disposizione solo 20 materassi per 120 persone. Hanno dovuto dividere questi giacigli tra somali ed eritrei”. Per il parroco, “è difficile fare previsioni su ciò che accadrà e su cosa dobbiamo attenderci. Oggi dovrebbero portare via i primi, pensiamo saranno i somali e gli eritrei i quali, richiedenti asilo politico, hanno la priorità, mentre i tunisini dovrebbero lasciare l’isola domani ma non sappiamo se ne trasferiranno altri da Lampedusa”.Sir