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SBARCHI LAMPEDUSA: MONS. PEREGO (MIGRANTES), MAGGIORE IMPEGNO DEI PAESI EUROPEI

La crisi dell’Egitto, della Tunisia e dell’Algeria in particolare, che si aggiungono alle crisi già in atto nei Paesi centro africani e nel Corno d’Africa, “ripropongono la necessità di un maggiore impegno dei Paesi europei sul Mediterraneo per una tutela di chi è in fuga da situazioni umanitarie e politiche difficili”. È quanto afferma mons. Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes, commentando sul sito www.migrantesonline.it gli ultimi sbarchi di immigrati a Lampedusa: 181 solo in questa mattina. “Al di là dei numeri di questi giorni, ancora contenuti e non drammatici, è importante che il nostro Paese affronti – spiega mons. Perego – il tema dei rifugiati e richiedenti asilo con strumenti nuovi: una legge sull’asilo, un allargamento della struttura di accoglienza di chi chiede un permesso di protezione umanitaria, sussidiaria o asilo, oggi di fatto sostenuta solo da una parte, sempre più residuale dell’8 per mille dello Stato e da un grande impegno dell’associazionismo cattolico e laico e dei Comuni”. L’Europa ha chiesto da tempo, aggiunge il direttore della Migrantes, “un maggiore impegno dell’Italia sui richiedenti asilo, oggi poco più di 50.000, 12 volte meno della Germania, ad esempio. Dall’Africa non è da oggi che sono in movimento persone, famiglie, popoli che attendono, nella legalità, di essere accolti e aiutati a costruirsi una vita dignitosa, come ha ricordato anche Benedetto XVI nel Messaggio per la Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato di quest’anno. Una particolare attenzione va data anche ai minori, bambini e giovani”. L’Africa, conclude mons. Perego, chiede “fortemente un canale umanitario strutturato, europeo perché chi è costretto a fuggire dal Nord, dal centro e dall’Est dell’Africa possa non diventare vittima di trafficanti o un apolide senza tutele”.Sir