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SCONTRI A ROMA: FUCI, «NON È DEGNO DI UN PAESE CIVILE»

“Le manifestazioni pacifiche degli studenti sono un segnale di cui il Governo deve tenere conto. Così come l’occupazione dei monumenti, un’assoluta novità che può essere il segnale per tornare a valorizzare la cultura come ricchezza dell’Italia intera. Ma quello che è accaduto oggi a Roma non è degno di un Paese civile”. È il commento al Sir di Sara Martini e Alberto Ratti, presidenti nazionali della Fuci (Federazione universitaria cattolica italiana), sugli scontri che si sono verificati oggi al centro di Roma. Al momento si contano circa dieci fermati, con feriti tra studenti e forze dell’ordine. Questa mattina, nel giorno del voto di fiducia al governo, migliaia di studenti sono scesi in piazza per protesta in diverse città d’Italia. “Ci chiediamo il motivo delle manifestazioni sulla riforma universitaria – dichiarano i presidenti Fuci al Sir – perché oggi, in Parlamento, non si discuteva di questo”. Fino a mezzogiorno e mezza circa, infatti, “la manifestazione è rimasta pacifica” e solo “nel momento in cui si è unita a centri sociali e a movimenti vari è iniziata una vera e propria guerriglia urbana contro la polizia e le Istituzioni”. Raccogliendo il monito del presidente Napolitano, la Fuci invita ad “allentare le tensioni nel Paese”. “È necessaria una maggiore responsabilità e pacatezza sia da parte delle Istituzioni, perché le scene che si sono viste oggi alla Camera dei Deputati non aiutano il clima di dialogo e costruttività in Italia, sia da parte dei manifestanti”. Per la presidenza Fuci, è poi “opportuno fare distinzione tra gli studenti e chi ha dato il via a questi scontri”: “Tra gli striscioni apparsi oggi, abbiamo letto che bisogna far cadere il Governo dal basso assaltando le Istituzioni. Non condividiamo assolutamente questa posizione – affermano Martini e Ratti – perché il rispetto delle Istituzioni e di chi la pensa in maniera differente è fondamentale”. In questo modo, invece, “si rischia soltanto di fare passi indietro e buttare benzina sul fuoco”. Nello “stigmatizzare atti di violenza gratuita come quelli odierni”, la Fuci esprime anche “solidarietà ai poliziotti e alle forze dell’orine ferite”.Sir