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SCUOLA: CONVEGNO SU DON MILANI; SIMONCINI, INSEGNAMENTO ATTUALE

“Stare dalla parte degli ultimi”. Anche la Regione si muove con impegno in questa direzione. “Don Milani diceva che non c’é nulla di più ingiusto che dividere in parti uguali fra diseguali. E’ proprio per correggere questa diseguaglianza che abbiamo deciso di offrire maggiori opportunità a quegli studenti la cui permanenza nella scuola è più a rischio, con iniziative mirate per favorire il dialogo con le famiglie e l’integrazione fra culture”. L’assessore all’istruzione Gianfranco Simoncini ha spiegato così l’adesione convinta della Regione Toscana all’iniziativa promossa dal Comune di Vicchio a conclusione delle celebrazioni per i 40 anni dalla morte di Don Milani, un convegno nazionale sul tema “La memoria genera speranza”. Simoncini ha illustrato le iniziative della Regione che trovano un importante punto fermo nella costruzione di un sistema integrato, che leghi insieme istruzione, orientamento, formazione professionale e lavoro per garantire a tutti i cittadini, nessuno escluso, in coerenza con le strategie dell’Unione Europea, il diritto all’apprendimento lungo tutto l’arco della vita. Un punto fermo che si concretizza nel testo unico regionale e nel suo strumento attuativo, il Piano generale di indirizzo. Obiettivi: pari opportunità, eliminazione delle barriere, fisiche, economiche, culturali che possono vanificare i successi e la prosecuzione degli studi, piena valorizzazione di quel capitale umano oggi sempre più indispensabile al dinamismo della nostra economia. “Questo importante momento di riflessione sulla scuola – ossserva l’assessore – si colloca in una fase significativa, contrassegnata da una novità importante, come l’innalzamento dell’obbligo a 16 anni. In Toscana abbiamo deciso che l’obbligo di istruzione sarà obbligo scolastico: sarà quindi svolto all’interno del biennio della scuola superiore e non con percorsi alternativi esterni. Tutti gli studenti devono infatti ricevere le competenze di base, senza differenziare precocemente i canali formativi. Anche perché il nostro traguardo finale è quello di portare più ragazze e ragazzi possibile al diploma di maturità. Si sta poi lavorando alla realizzazione di un terzo anno che consenta a chi decide di non proseguire gli studi di raggiungere comunque una qualifica professionale”. Anche questo è un modo per combattere la dispersione scolastica e per avviare la Toscana verso i traguardi posti dal consiglio europeo di Lisbona. Oggi la Toscana ha una media di dispersione del 13%, ma l’obiettivo cui puntiamo è quello di portarla al 10% entro il 2010. L’altro obiettivo è quello di elevare la percentuale dei diplomati dall’attuale 78%, all’85% indicato dalla Ue. Per raggiungere questi obietti vi sono stati messi a punto interventi che vanno dal diritto allo studio, con borse e contributi per l’acquisto di libri, alla creazione di percorsi triennali sperimentali di attività integrate fra istruzione e formazione per la qualifica professionale o per l’apprendistato professionalizzante, o ancora le iniziative per sostenere gli studenti stranieri e le loro famiglie. Un’altra opportunità di ampliare le potenzialità formative del sistema è quella dell’adozione di strumenti omogenei, che consentano la certificazione dei percorsi formativi e il riconoscimento dei crediti, sia nel campo dell’istruzione formale che di quella informale. (ANSA).