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«SENTINELLE DEL MATTINO» MANIFESTO DI 60 ASSOCIAZIONI CATTOLICHE

Costruzione e tutela della pace, promozione umana, debito e mercati finanziari, riduzione della povertà e aiuto pubblico allo sviluppo, commercio internazionale e agricoltura, consumo e risparmio socialmente responsabile, salute, ambiente e sviluppo sostenibile: sono questi i temi contenuti nel manifesto di dieci pagine intitolato “La pace condizione essenziale per lo sviluppo globale” stilato da 60 associazioni e movimenti cattolici aderenti al cartello “Sentinelle del mattino”, che comprende, tra le altre, Ac, Acli, Agesci, Comunità di vita cristiana, Movimento dei Focolari, Comunità di Sant’Egidio, Pax Christi, reso noto oggi a Roma durante la presentazione della manifestazione che si svolgerà sabato 21 settembre a Firenze (complesso Saschall, ex Teatro Tenda, Lungarno Aldo Moro, 3).

Tra i relatori alla manifestazione, mons. Diarmuid Martin, osservatore permanente della Santa Sede all’Onu, Vittorio Emanuele Parsi, dell’Università Cattolica. Vi saranno assemble di confronto in quattro parrocchie fiorentine sui temi della pace, sviluppo, stili di vita, economia e lavoro, e una veglia serale con adorazione notturna. L’incontro si concluderà il 22 settembre con una S.Messa alla SS.Annunziata (ore 10) presieduta da mons.Ennio Antonelli, arcivescovo di Firenze.

L’appuntamento coincide con la Giornata internazionale della pace indetta dalle Nazioni Unite, “motivo in più – ha spiegato Leonardo Becchetti, delle Comunità di vita cristiana – per ribadire una serie di impegni e proposte che le associazioni intendono assumere”. “Condanniamo ogni forma di terrorismo – si legge nel documento – e crediamo nel negoziato. Preferiamo nettamente decisioni concertate e non unilaterali al fine di rafforzare e non indebolire l’azione delle istituzioni internazionali. Crediamo che la migliore risposta da dare alle minacce del terrorismo e della guerra sia, innanzitutto, quella della conversione personale unita ad un impegno ancora più convinto per la costruzione della pace, attraverso il dialogo interreligioso e la solidarietà globalizzata, per rendere più giusti e sostenibili gli equilibri del mondo”. L’impegno delle associazioni passerà quindi attraverso “l’azione educativa, la testimonianza e la partecipazione”, proponendo e ampliando stili di vita come “il consumo e risparmio responsabile, gli esempi di imprenditoria e cooperazione sociale, il commercio equo e solidale, le attività di cooperazione allo sviluppo, la finanza etica…”

Tra le proposte concrete delle associazioni, la necessità di “ridare ruolo alle Nazioni Unite”, rafforzandone “democrazia, autorevolezza ed efficacia” e privilegiando “gli approcci locali, valorizzando anche i contributi di mediazione non governativi, affrontando tutti i conflitti, anche quelli interni quando violano la libertà delle popolazioni”. Da qui l’invito a “combattere autenticamente il commercio delle armi, adottando meccanismi di limitazione e controllo a partire dall’informazione su tutte le operazioni di vendita e acquisto” ed evitando ogni “copertura finanziaria pubblica a chi produce e vende le armi”. In materia di “governance globale” le associazioni chiedono di individuare “meccanismi di governance effettiva ed efficace, che coinvolgano le organizzazioni delle società civili del Nord e del Sud del mondo”, riformando le Nazioni Unite “ad esempio con l’istituzione di un Consiglio di sicurezza economico e sociale e con una riforma delle istituzioni finanziarie internazionali”. Sul tema del debito estero si chiede all’Italia di “sottoscrivere nel più breve tempo possibile i singoli accordi bilaterali di cancellazione in modo da rispettare la scadenza triennale prevista dalla legge” e di “ostacolare in ogni modo, attraverso forme di tassazione da studiare attentamente, le transazioni valutarie speculative al fine di concorrere alla regolamentazione del mercato finanziario internazionale”.

Il manifesto chiede di riconoscere il diritto al cibo e di promuovere i modelli di agricoltura sostenibile, e che “la commercializzazione dei prodotti agricoli non sia soggetta alle regole del Wto”, anche “abolendo le sovvenzioni alle esportazioni di prodotti agricoli” del Sud del mondo verso i mercati del Nord. Altre proposte sono il sostegno, anche fiscale, alle “iniziative della società civile orientate al consumo, al risparimio socialmente responsabile e alla gestione non profit”, l’accesso ai farmaci tutelati da brevetti per le popolazioni del Sud del mondo, e regole comuni di tutela dell’ambiente.Sir

Il testo integrale del documento: La pace condizione essenziale per lo sviluppo globale