Italia

SERVIZIO CIVILE: 12.319 GIOVANI NEL 2003 HANNO PRESTATO SERVIZIO PRESSO ENTI DEL CNESC

Bilancio positivo per il servizio civile nel 2003. È quanto emerge dal sesto rapporto sul servizio civile in Italia, commissionato dalla Cnesc (Conferenza nazionale enti per il servizio civile) all’Istituto di ricerca sociale di Milano e presentato ieri a Roma. “I nostri dati – ha sottolineato Stefano Cima, ricercatore ed estensore del rapporto – parlano di ben 12.319 giovani che hanno prestato il loro servizio presso gli enti del Cnesc, il 44% degli obiettori di coscienza e dei volontari attivi nel nostro Paese, con 12 milioni di ore di servizio erogate a favore di 100.000 persone”. Un bilancio positivo, dunque, quello illustrato, soprattutto in vista della decisione del governo circa lo stanziamento di fondi da destinare, nella finanziaria, a tale settore. Significative anche le cifre che riguardano le iniziative portate a termine: “Fra i vari settori d’intervento – ha continuato Cima – emerge un’efficacia pari al 100% nel caso del reinserimento sociale e dell’educazione. Particolarmente elevati, poi, gli indici di successo nella promozione culturale e nell’assistenza”. Unico valore “basso”, stando ai dati del rapporto, quello della “difesa ecologica”, con 28 progetti attuati su 31 presentati.

Di grande rilievo, infine, anche il valore d’impatto economico di questo segmento del no profit: a fronte dei 130 milioni di euro finanziati dallo Stato, a cui si aggiungono i 10 del Cnesc – hanno informato i promotori della ricerca – i benefici totali sono stimati in 150 milioni, con un rendimento saldo/costi pari al 7%. “Vogliamo dire al governo e al Parlamento con quanto poco investimento si possa avere un ritorno enorme in qualità della vita e salvaguardia del nostro Paese. Chiedere 280 milioni di euro in finanziaria per il servizio civile, non è poi così tanto se si considerano i circa 35.000 volontari complessivi che agiscono in questo settore così importante”. Le dichiarazioni di Cristina Nespoli, presidente della Cnesc (Conferenza nazionale enti per il servizio civile, che copre il 44 % dei volontari italiani), hanno aperto la presentazione del VI rapporto sul servizio civile in Italia per il 2003. Uno scenario “incoraggiante”, secondo gli organizzatori, che deve però misurarsi con possibili tagli e con la fine della leva obbligatoria, la quale rischia di sottrarre ulteriori risorse agli obiettori di coscienza. “Il servizio civile è per tutti e non chiede eroi – ha proseguito Nespoli – coinvolge un numero di ragazzi che stando a contatto con il bene ne sono contagiati e non ha riscontro in nessun altro Paese occidentale”. “La nuova frontiera da affrontare dal 2005 sarà proprio l’educazione al volontariato – ha replicato il Ministro per i rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi – soprattutto dopo la decisione della corte Costituzionale, che ha inquadrato il servizio civile nell’ambito della ‘difesa della patria’. Lo sforzo delle istituzioni – ha assicurato il Ministro – sarà di portare da 130 a 240 i milioni di euro, per garantire la presenza di almeno 30.000 volontari il prossimo anno”. Sir