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SETTIMANA SOCIALE: CASINI (MPV), VITA E FAMIGLIA AL PRIMO POSTO

“È necessario stabilire una gerarchia di fini da realizzare nella attuale situazione e al primo posto tra gli obiettivi da perseguire vanno posti la difesa del diritto alla vita e della famiglia”: lo ha detto oggi a Roma il presidente nazionale del Movimento per la Vita Italiano, Carlo Casini, nel presentare alla stampa il contributo del Mpv in vista della Settimana Sociale dei Cattolici Italiani che si terrà dal 18 al 21 ottobre a Pistoia e Pisa. Secondo Casini, “l’impegno per vita e famiglia possono essere il punto di raccordo tra tutti i politici cattolici e non che saranno invitati a firmare un patto scritto per agire uniti quando sono in gioco i diritti suddetti”. “Del resto – aggiunge Casini – oggi si nota una certa schizofrenia quando si manifesta giustamente contro la pena di morte e non si difende parimenti la vita dei più deboli, che sono i bambini non nati che vengono ingiustamente condannati a morte”. “Accogliamo come un passo avanti le recenti dichiarazioni del ministro della Salute Livia Turco circa le difficoltà e la solitudine della donna, davanti al rischio di scegliere l’aborto. Non possiamo però accettare la definizione che il nascituro sia ‘vita potenziale’ e quindi sacrificabile. Esso invece è vita pienamente in atto e perciò richiede il totale rispetto e protezione”: lo ha detto stamane a Roma, presentando il documento del Movimento per la Vita, il presidente Carlo Casini. “Il ministro ha aggiunto che gli aborti in Italia sono diminuiti e quindi ciò sarebbe la prova della bontà della legge 194, che cosa non andrebbe toccata. Ma – ha soggiunto Casini – la cifra complessiva di 130 mila aborti è sempre molto elevata e ad essa vanno aggiunti quelli clandestini e quelli chimici con la pillola del giorno dopo. Per questo occorre continuare l’impegno in difesa della vita come fanno i nostri Centri di aiuto alla Vita (Cav) che in 20 anni hanno salvato 85 mila bambini, evitando altrettanti aborti”.“Per cercare di arginare il moltiplicarsi delle aggressioni pubbliche contro i cattolici che difendono la vita e la famiglia è opportuna la conclusione di un patto formale tra i credenti impegnati in politica, anche se schierati in partiti diversi e antagonisti. Solo dando vita a leggi rispettose dei diritti fondamentali dell’uomo si potrà costruire una corretta soluzione alla ‘questione antropologica'”: è stata la sottolineatura finale del presidente del Movimento per la Vita. “Questo patto – ha aggiunto – riguarderà questioni concrete quali la legge 194, la legge 40, le unioni di fatto e il testamento biologico. Una corretta impostazione della questione antropologica – ha aggiunto – aiuta ad avere una corretta visione dello Stato e della società”.

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