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SICUREZZA: COMMISSIONE UE PROPONE REGOLE COMUNI PER LO STOCCAGGIO DELLE SCORIE NUCLEARI

Come è possibile proteggere la popolazione e il territorio dalla minaccia costituita dalle scorie nucleari? Da questo interrogativo la Commissione Ue ha avviato una serie di studi e proposto oggi la bozza di una direttiva comunitaria con “norme di sicurezza per lo smaltimento del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi prodotti dalle centrali nucleari e nell’ambito della medicina e della ricerca”. La direttiva “chiede agli Stati membri di mettere a punto programmi nazionali indicanti quando, dove e con che modalità intendano costruire e gestire depositi per lo stoccaggio definitivo dei rifiuti, tali da garantire i più elevati standard di sicurezza”. La direttiva renderebbe vincolanti nell’Unione le norme concordate a livello internazionale, comprese sanzioni per la violazione di tale regole. Günther Oettinger, commissario per l’energia, spiega: “Il problema della sicurezza riguarda tutti i cittadini e tutti i paesi dell’Unione, siano essi a favore o contro l’energia nucleare. Dobbiamo assicurarci di applicare le norme di sicurezza più rigorose esistenti al mondo per proteggere i cittadini, l’acqua e il suolo dalla contaminazione nucleare. La sicurezza non conosce confini”. A oltre mezzo secolo dall’entrata in funzione del primo reattore nucleare (Calder Hall, Regno Unito, 1956), non esistono depositi per lo stoccaggio definitivo. Per questa ragione la Commissione propone di istituire un “quadro normativo giuridicamente vincolante per garantire che tutti gli Stati membri applichino le norme comuni elaborate nell’ambito dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica” (Aiea). La proposta di direttiva stabilisce che “entro quattro anni dal varo della normativa Ue gli Stati membri sono tenuti a elaborare programmi nazionali comprendenti: piani per la costruzione e la gestione di impianti di smaltimento, un calendario preciso per la loro realizzazione, le tappe fondamentali e le attività necessarie per applicare il tipo di smaltimento previsto, la valutazione dei costi e i sistemi di finanziamento prescelti”. I programmi nazionali devono essere notificati all’Ue e la Commissione può chiedere agli Stati membri di modificarli; due o più Stati membri possono decidere di utilizzare un deposito comune per lo stoccaggio definitivo dei rifiuti; è vietato esportare scorie nucleari verso paesi non Ue. Per la Commissione, inoltre, l’opinione pubblica “deve essere informata dagli Stati membri e coinvolta nel processo decisionale relativo alla gestione delle scorie nucleari”. L’Esecutivo sottolinea che ogni anno sono prodotti nell’Ue 7mila metri cubi di scorie ad alta attività radioattiva. Su 27 Stati membri, 14 dispongono di centrali nucleari.Sir