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SIENA, MORTI OSPEDALE; TECNICO AO: POSSIBILE TUBI RIMESSI A POSTO DI NASCOSTO

 L’ipotesi che qualcuno possa aver rimesso a posto, di nascosto, le linee che trasportano i gas medicali nella sala angiografica dell’ospedale senese sarebbe stata possibile. A questa conclusione sarebbe giunto, nel corso di un interrogatorio conclusosi ieri a tarda sera, l’ingegnere che a fine marzo, su incarico dall’Azienda ospedaliera di Siena, accertò che la sala era in regola, dopo anomalie riscontrate da un ventilatore e dopo che un paziente era deceduto in seguito ad un intervento nella stessa sala, il 28 febbraio scorso. Sulla morte del paziente, 72 anni, è in corso un’inchiesta della procura di Siena e dei carabinieri del Nas di Firenze, che potrebbe presentare analogie con quanto accaduto a Castellaneta. Tra le ipotesi sul decesso c’é anche quella che sia dipeso da uno scambio dei tubi che trasportano ossigeno, protossido di azoto e aria compressa. Inoltre l’impianto è stato realizzato dalla Ossitalia di Bitonto. L’indagine mira anche ad appurare se qualcuno, in base a voci raccolte, possa poi aver rimesso a posto le linee dei gas. Ipotesi quest’ultima che, secondo quanto emerso, l’ingegnere, incaricato come tecnico esterno dall’Ao, avrebbe inizialmente escluso, ritenendo che non fosse possibile effettuare l’operazione di nascosto e in breve tempo. Di fronte però ai rilievi del consulente del pm, nel corso dell’interrogatorio, l’ingegnere avrebbe cambiato opinione così come su altri aspetti attinenti alla sua vecchia relazione sulla regolarità dell’impianto. Lunedì prossimo intanto si dovrebbe procedere alla riesumazione della salma del paziente e dovrebbero partire anche gli accertamenti tecnici irripetibili disposti dal pm sugli impianti della sala angiografica. Gli stessi erano stati bloccati lunedì scorso dalla difesa di uno dei quattro indagati, che voleva chiedere l’incidente probatorio al gip. La stessa difesa ha però rinunciato dando così il via libera agli accertamenti. (ANSA)