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SIENA, PM CHIEDE RINVIO A GIUDIZIO ECONOMO CURIA PER INCENDIO; PER DIOCESI RICHIESTA DISTORCE REALTA’

La procura di Siena ha chiesto il rinvio a giudizio di monsignor Giuseppe Acampa, 38 anni, economo della Curia arcivescovile di Siena, per l’incendio doloso che il 2 aprile 2006 interessò in alcuni uffici del palazzo dell’arcidiocesi, causando la distruzione di documenti. La notizia è stata pubblicata oggi da Repubblica. L’arcidiocesi di Siena ha diffuso questo pomeriggio un comunicato in cui sostiene che “gli inquirenti sembrano essere giunti a conclusioni che distorcono completamente la realtà dei fatti, accumulando una quantità di dati che rischiano solamente di compromettere parti in realtà lese, come la Chiesa senese. Non può non apparire sconcertante o solo addebitabile ad una dimostrazione di acuto disagio mentale servirsi di un incendio denunciato proprio dall’indagato con la richiesta d’intervento dei vigili del fuoco e della questura, per distruggere documenti che potevano essere eliminati in maniera del tutto inosservata”. La Curia confida quindi che la magistratura possa riparare al vulnus sinora inflitto alla giustizia”. Di accuse “prive di fondamento” senza che “neppure gli inquirenti” siano riusciti ad “individuare alcun valido movente”, parla l’avvocato Enrico De Martino, legale di Acampa. L’incendio si sviluppò nei locali dell’economato della Curia. Le fiamme distrussero documenti sulla gestione dell’arcivescovado. A dare l’allarme fu lo stesso monsignor Acampa. Le indagini, condotte dal pm Nicola Marini, hanno portato al suo coinvolgimento. Il religioso è accusato anche di calunnia per aver indicato, inizialmente, come responsabile, un professor Franco Nardi, che da anni collabora con l’arcidiocesi di Siena. La Curia rileva anche l’andamento delle indagini potrebbe anche risentire del “desiderio di rivalsa di componenti ecclesiali probabilmente contrarie all’attuazione della riorganizzazione degli uffici di Curia”.(ANSA).