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SOCIAL FORUM: EUROPA E SUD DEL MONDO, SECONDO LE ONG ITALIANE ANCORA SI FA POCO

“Non c’è una politica coerente nell’aiuto allo sviluppo dei Paesi poveri. L’Europa finora non ha avuto il coraggio di fare granchè, perché gli interessi nazionali sono ancora prevalenti rispetto a quelli comuni che andrebbero portati avanti a livello di politica unitaria europea”.

E’ il parere di Rosario Lembo, presidente del Cipsi, uno dei tre coordinamenti italiani di organismi non governativi che operano nei Paesi del Sud del mondo, presente al Social Forum europeo di Firenze soprattutto per sensibilizzare sul tema del diritto all’acqua per tutti, già emerso con forza durante lo scorso vertice mondiale di Johannesburg.

Secondo Lembo, l’Europa è ancora politicamente “un po’ debole” per riuscire a contrastare da sola le politiche neoliberiste. “Anche sul tema dell’acqua – spiega – l’Europa risente delle pressioni multinazionali che la spingono verso politiche di privatizzazione. Di positivo c’è in parallelo la crescita della società civile, che però deve ancora trasformarsi in progettualità politica”. Il Social Forum, a suo avviso, “non ha ancora una azione compatta. Si sta dando più importanza agli aspetti di rete e metodologici, piuttosto che a coordinare i contenuti per costruire delle piattaforme per la difesa dei diritti presso le istituzioni europee. Ci si interessa ancora poco dei comportamenti europei e del ruolo che l’Europa potrebbe avere nella difesa dei diritti. Si tratta di mettere a punto strategie a livello di politiche sociali, ambientalistiche, dei diritti umani”. Per questo il forum europeo, a suo avviso, è “solo una prima tappa, ce ne vorranno altri. Il suo valore è dato dal fatto che non poteva essere sufficiente Porto Alegre, e che porterà a riflettere maggiormente sulle nostre responsabilità di europei nei confronti del resto del pianeta”. Sir