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SOCIAL FORUM, SI TERRA’ A FIRENZE

Il Social Forum si terrà a Firenze. La decisione è stata presa dal Consiglio dei ministri di oggi. Il governo conferma così l’orientamento emerso ieri dalla riunione del Comitato nazionale per la sicurezza pubblica a confermare la sede e le date (6-10 novembre) del forum promosso dal forum sociale europeo. Le autorità di pubblica sicurezza, infatti, considerano maggiori i rischi per l’ordine pubblico in caso di trasferimento o spostamento nel tempo della manifestazione.«Ho apprezzato la decisione con cui il consiglio dei ministri ha confermato il Social forum a Firenze: dopo tante polemiche è arrivata una parola chiara che finalmente può restituire serenità ai cittadini di Firenze e a tutti coloro che parteciperanno ad un importante e pacifica iniziativa». Questo il commento del presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, al via libera del governo allo svolgimento del meeting europeo nel capologuo toscano.«E’ una decisione giusta – prosegue Martini -, che si inserisce nella linea di collaborazione tra i livelli istituzionali già delineata dal ministro Pisanu nel suo intervento al Parlamento e che consente di proseguire il dialogo positivo tra istituzioni e movimento impostato a Firenze al tavolo del prefetto Serra. Con questa decisione si rafforzano, inoltre, le condizioni per un lavoro comune al fine di favorire uno svolgimento pacifico del Forum di Firenze».Dal presidente della Toscana arriva poi un invito ad utilizzare al meglio questi ultimi giorni prima dell’inizio del Forum: «Concentriamoci sul lavoro che ancora resta da fare per creare il clima migliore e lasciamoci alle spalle le polemiche che ci sono state, per ottenere un risultato importante e garantire il successo del Forum». «Finalmente – conclude Martini – potremo concentrarci sui temi del Forum: pace, ambiente, democrazia partecipativa e futuro dell’Europa. Se davvero ci impegniamo tutti quanti, Firenze non sarà ricordata per i rischi degli incidenti, ma per una esperienza innovativa in cui il movimento riesce a discutere a confrontarsi avendo delle buone relazioni con le istituzioni e con le forze dell’ordine».