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Servizi, se questa non è una stangata

di Ennio CicaliE’ arrivato il momento della verità per i contribuenti toscani, già provati dal pagamento del canone tv e del bollo auto. Riscossi stipendi e pensioni, ora è possibile vedere quanto influisce la Finanziaria sui nostri redditi. A rafforzare la delusione di tanti e mitigare la soddisfazione di pochi è arrivata l’indagine della Cgia di Mestre sulla pressione fiscale dei comuni toscani. Si scopre così che nella graduatoria nazionale del 2005 Siena è prima, Pisa quarta e Firenze quinta. Altre sono tra i primi trenta, solo Arezzo, Pistoia e Prato si trovano nella seconda parte della classifica. Questo nel 2005, fra qualche mese si saprà quanto si è pagato nello scorso anno, ma il consuntivo non è confortante.

Ancora peggio andrà quest’anno, vista la pioggia di addizionali, aumenti tariffari, ticket, tagli nei servizi decisi o ipotizzati da comuni, province e regioni. I circa 4,3 miliardi di euro sottratti agli enti locali dalla manovra del governo saranno recuperati, in piccola parte decurtando le spese, in misura maggiore aumentando le entrate.

A chi criticava i provvedimenti del governo si replicava vantando la riduzione dell’Irpef, l’imposta più odiata dagli italiani, per i redditi inferiori ai 30-40 mila euro. Non grandi risparmi, solo qualche decina di euro l’anno, un segnale di buona volontà. Ora la beffa: arrivano le addizionali comunali e regionali, consentite dalla Finanziaria, annullando lo sconto concesso dal governo. Addirittura, moltissimi contribuenti con basso reddito pagheranno più Irpef dello scorso anno. Gli effetti della Finanziaria 2007 sulla finanza regionale sono illustrati in uno studio di Stefania Lorenzini dell’Irpet (l’istituto regionale per la programmazione). Si spenderanno 55 milioni di euro in meno, come previsto dal patto di stabilità, con un risparmio di 171 milioni sulla spesa sanitaria. In compenso la Regione ha la possibilità di ricorrere all’addizionale Irpef.

Possibile anche l’aumento dell’aliquota Irap, per la quale è previsto un minor gettito di 7 milioni di euro a seguito della riduzione della base imponibile. Riduzione che potrà essere compensata dalla riforma dell’Irpef che in Toscana potrebbe portare 15 milioni in più nelle casse regionali. Un’operazione che peserà notevolmente sui bilanci delle famiglie toscane. Per i redditi bassi, annota l’Irpet, le addizionali potrebbero crescere più degli assegni familiari, annullando così i benefici.

Situazione difficile anche per i comuni toscani, stretti fra la necessità di ridurre la spesa del 16 per cento o aumentare tasse e tariffe. Secondo l’Irpet: «In Toscana si stima che la manovra di rientro calcolata sulla spesa corrente dei comuni ammonterà a quasi 82 milioni di euro (che riguarderà tutti gli enti al di sopra dei 5 mila abitanti, cioè 148 comuni) e quella sul saldo finanziario a 54 milioni di euro(che interesserà soltanto 93 comuni) per una manovra correttiva totale di 135 milioni di euro».

Difficoltà anche per 10 province toscane. Per qualcuna non sarà sufficiente solo il taglio delle spese, rileva lo studio dell’Irpet, mentre sarà altrettanto difficile l’ampliamento delle entrate, soprattutto quelle tributarie che presentano scarsi margini di discrezionalità. Ai comuni resta invece la possibilità, prevista dalla Finanziaria, di istituire tasse di scopo per finanziare, fino a un massimo del 30 per cento, opere pubbliche per la viabilità, arredo urbano, sistemazione di parchi e giardini e altri interventi di pubblica utilità. Sarà possibile chiedere un contributo, per non più di 5 anni, calcolato sull’imponibile Ici, nella misura massima dello 0,5 per mille, da restituire nel caso che gli interventi finanziati non siano iniziati entro due anni. Verso la fine del 2007 il catasto passerà ai comuni e già si ipotizza l’adeguamento degli estimi, la base su cui si calcola l’Ici. Secondo Confedilizia, l’Ici su un’abitazione media di circa cento metri quadri, utilizzata come prima casa, potrebbe salire di ben mille euro. Come si vede, se non è una stangata poco ci manca.

Pressione fiscale nei comuni toscani

Comuni

Importo 2005

Var. % 2002/2005

Siena

1.453,22

+19,8

Pisa

1.182,42

+17,5

Firenze

1.154,11

–10,4

Livorno

910,89

+24,9

Grosseto

831,78

+2,9

Carrara

831,75

+5,2

Lucca

820,93

+6,5

Arezzo

623,26

+22,8

Pistoia

621,45

–4,0

Prato

561,15

–11,3

Fonte: Cgia, associazione artigiani e piccole imprese Mestre