Italia

Settimane sociali, in Toscana per tornare alle origini

di Andrea Bernardini

Tornano a Pistoia e a Pisa – dov’erano nate 100 anni fa – le Settimane sociali dei cattolici italiani. Dal 18 al 21 ottobre milleduecento delegati delle diocesi italiane, duecento giornalisti, decine di politici, amministratori, esperti di economia e di finanza e giovani impegnati in associazioni di volontariato si danno appuntamento in Toscana per parlare di bene comune. All’appuntamento saranno presenti anche il presidente della Conferenza episcopale italiana Angelo Bagnasco, il cardinale Peter Erdo, arcivescovo di Budapest e presidente delle conferenze episcopali d’Europa, il cardinale Raffaele Renato Martino, presidente del Pontifico consiglio giustizia e pace, delegazioni di Francia, Spagna e Germania.

La Settimana sociale toscana è stata presentata nei giorni scorsi a Pisa e Pistoia alle istituzioni e ai giornalisti da Arrigo Miglio, vescovo di Ivrea e presidente del comitato scientifico ed organizzatore delle Settimane, dai vescovi di Pisa Alessandro Plotti e di Pistoia Mansueto Bianchi, dai direttori degli uffici nazionali per i problemi sociali e del lavoro Paolo Tarchi e per le comunicazioni sociali Domenico Pompili. Presenti anche Sergio Pierantoni e Claudio Grisanti dell’agenzia Sir.

Era il 23 settembre del 1907 quando a Pistoia ebbe inizio la prima Settimana sociale dei cattolici italiani. Ne furono ideatori il sociologo ed economista cattolico Giuseppe Toniolo e l’arcivescovo di Pisa cardinale Pietro Maffi.

Anche se – per dirla con le parole di Maffi pronunciate in una celebre omelia durante quel convegno – la «vera prima settimana sociale, per quanto non di sette giorni, ce la presentano gli Apostoli nel Vangelo, e sopra di essa noi ci dobbiamo istruire e modellare». Quando Gesù disse loro «Date vos illis manducare» («Dategli voi da mangiare») affidando a loro la preoccupazione di come fare.

A Pistoia, cento anni fa, si discusse di contratti di lavoro e di cooperazione, di organizzazione sindacale e di scuola.

Quest’anno, in particolare, la Settimana sociale dei cattolici italiani dovrà servire a chiarirsi le idee sui concetti di bene comune, troppo spesso confuso con quello di bene totale o su quello della carità, spesso confuso con il concetto di solidarietà. Nell’assise si parlerà di come sta cambiando il welfare e del mito delle due Italie assolutamente da superare. Del rapporto tra la Chiesa e la politica e dell’impegno dei laici cattolici nella sfera pubblica. Della mission dello Stato e della sua laicità. Infine dell’idea di una società libera, giusta, ma anche fraterna. Tutti temi – ha ricordato monsignor Arrigo Miglio – su cui i cattolici devono assumere una posizione, motivandola in termini razionali e quindi condivisibili da ogni uomo di buona volontà.

Cento anni fa come oggi i cattolici desiderarono e desiderano portare il loro contributo nella definizione delle regole su cui dovrebbe fondarsi la convivenza civile ed il mercato. E tutto questo in barba a chi vorrebbe bandire «le posizioni cattoliche dallo spazio pubblico e vederle relegate nell’ambito privato: sileant cattolici in munere alieno!».

Molti degli spunti per avviare la discussione sono stati partoriti dal recente convegno ecclesiale di Verona ed in particolare dal gruppo di lavoro che si è dedicato ai temi della cittadinanza. Altri sono emersi dal documento preparatorio alla Settimana sociale di Pistoia e Pisa (disponibile sul sito www.settimanesociali.it).

L’apertura nella Cattedrale di San ZenoSarà la Cattedrale di San Zeno – scelta per il suo significato e per la bellezza della piazza circostante, come ha osservato don Paolo Firindelli, segretario del comitato organizzatore pistoiese – ad ospitare i delegati alla Settimana sociale dei cattolici italiani nella giornata inaugurale del 18 ottobre 2007.

La Settimana è stata presentata alle autorità nell’aula solenne del settecentesco palazzo vescovile di Pistoia. Ha fatto gli onori di casa il vescovo Mansueto Bianchi, evidenziando «la natura non solo ecclesiale», ma anche «sociale e civile» dell’evento. Tutta la città, in effetti, sarà coinvolta nell’evento: lo saranno, in particolare, le scuole, le parrocchie e le associazioni. Il pranzo serale sarà a Montecatini.

Prefetto e sindaco di Pistoia – presenti insieme a Questore e a molti altri rappresentanti istituzionali, militari e direttori di istituti di credito – hanno assicurato la piena collaborazione alla riuscita dell’iniziativa e apprezzamento per quella che Renzo Berti ha definito «una splendida occasione per Pistoia».

Costituito un comitato promotore locale. È coordinato dal vicario generale Giordano Frosini e ne fanno parte Giorgio Petracchi, Paola Bellandi, Mariangela Maraviglia, Lorena Paganelli, Sara Luci, Mauro Banchini, Lucia Cecchi ed il canonico Paolo Firindelli.

Cinque sessioni al Centro CongressiIl Centro Congressi di Pisa la Settimana Sociale si trasferirà da venerdì 19 a domenica 21 ottobre. Cinque le sessioni di lavori, dedicati a tracciare una definizione di «bene comune» nel villaggio globale, nella «mission» dello Stato e nel suo rapporto con il mercato e con il terzo settore, nella elaborazione di una biopolitica e nella dimensione educativa. Nell’ultima sessione, invece, i congressisti saranno chiamati a immaginare il più equo modello di società.

I partecipanti alla Settimana pranzeranno alla Casa della Città Leopolda. In una delle sere sarà offerta loro la possibilità di partecipare al festival di musica sacra «Anima Mundi» in piazza dei Miracoli. Intanto la fondazione che porta il nome di Giuseppe Toniolo promuove una serie di incontri in preparazione alla Settimana sociale. Il primo è in calendario giovedì 17 maggio quando il professor Franco Garelli, segretario del comitato organizzatore, illustrerà il documento preparatorio della prossima Settimana di Pistoia e Pisa.

Una curiosità: il Centro congressi è attualmente inagibile, perché danneggiato dalle fiamme scaturite durante la notte mentre era in corso di svolgimento la rassegna di cartomanti «Tra sogno, magia e mistero». Quella di ottobre dovrebbe essere la prima grande manifestazione che si svolgerà dopo lo stop reso necessario per la bonifica… come dire: il Palazzo dei Congressi torna purificato e subito sarà abitato dai cattolici di tutta Italia.