Italia

Strage di Bologna: Mattarella, «ricerca della verità non si fermerà davanti alle opacità rimaste»

“Il tempo non offusca la memoria di quell’attentato, disumano ed eversivo, che rappresentò il culmine di una strategia terroristica volta a destabilizzare la convivenza civile e, con essa, l’ordinamento democratico fondato sulla Costituzione. L’orologio della stazione, fissato sulle 10 e 25, è divenuto simbolo di questa memoria viva, di un dovere morale di vigilanza che è parte del nostro essere cittadini, di una incessante ricerca della verità che non si fermerà davanti alle opacità rimaste”. Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 38° anniversario della strage alla stazione ferroviaria di Bologna. Un evento che, ricorda il Capo dello Stato, “straziò 85 vite innocenti, con indicibili sofferenze in tante famiglie, ferendo in profondità la coscienza del nostro popolo”.

“Fu un’esplosione devastante, per la città di Bologna e per l’intera Repubblica. Morirono donne e uomini, bambini e adulti”, aggiunge Mattarella, per il quale “Bologna e l’Italia seppero reagire, mostrando anzitutto quei principi di solidarietà radicati nella nostra storia”. “Il popolo italiano – prosegue il Capo dello Stato – seppe unire le forze contro la barbarie. Di fronte alle minacce più gravi, le risorse sane e vitali del Paese sono sempre state capaci di riconoscere il bene comune: questa lezione non va dimenticata”.

Il presidente della Repubblica ricorda poi che “i processi giudiziari sono giunti fino alle condanne degli esecutori, delineando la matrice neofascista dell’attentato. Le sentenze hanno anche individuato complicità e gravissimi depistaggi. Ancora restano zone d’ombra da illuminare”.

“L’impegno e la dedizione di magistrati e servitori dello Stato – evidenzia – hanno consentito di ottenere risultati che non esauriscono ma incoraggiano l’incalzante domanda di verità e giustizia”. Sottolineando “l’azione generosa che l’Associazione tra i Familiari delle Vittime della Strage ha svolto negli anni” e ringraziando i bolognesi e “tutti coloro che continuano a onorare il ricordo delle vittime con civismo e passione democratica”, Mattarella conclude riconoscendo che “proprio il senso di comunità, che i terroristi volevano spezzare, è la garanzia che non prevarrà la cultura di morte”.