Italia

Studio nazionale fertilità, 55% adulti non vuole figli per fattori economici e assenza sostegno a famiglie

Le motivazioni per rinunciare o rinviare la nascita di un figlio, escludendo dalla stima persone senza partner o con problemi di fertilità, sono legate principalmente a fattori economici e lavorativi e all’assenza di sostegno alle famiglie con figli (41%), seguiti da quelli collegati a vita di coppia (26%) o sfera personale (19%). È la fotografia scattata dallo Studio nazionale fertilità – promosso dal ministero della Salute, concluso a fine 2018 e presentato oggi a Roma – per quanto riguarda l’indagine condotta su un campione di 21.217 persone di età 18-49 anni, rappresentativo della popolazione residente in Italia. Gli interpellati in maggior parte dimostrano, secondo i curatori dello studio, di non essere pienamente consapevoli «del ruolo giocato dall’età nella fertilità biologica femminile e ancor più nella capacità riproduttiva maschile». Infatti solo il 5% del campione è consapevole che le possibilità biologiche per una donna di avere figli iniziano a ridursi già dopo i 30 anni; una buona parte, 27%, pensa che questo accada intorno ai 40-44 anni. La consapevolezza che l’età giochi un ruolo importante anche per la fertilità biologica maschile sembra persino minore di quanto è emerso circa la fertilità femminile: nove persone su dieci (87%) forniscono una risposta inadeguata (oltre i 45 anni) o non sanno dare alcuna indicazione.