“La ratifica del taglio di ben 133,4 milioni di euro dal capitolo delle scuole paritarie, che era già spropositatamente irrisorio (534 milioni di euro complessive per l’anno 2007) rispetto al loro numero e a quello delle classi e degli alunni che le frequentano, costringeranno alla chiusura forzata molte di esse facendo così sguarnire molti territori, soprattutto periferici o a rischio, dell’unico presidio educativo esistente”: così è intervenuta la Fidae (Federazione istituti di attività educative) all’indomani della decisione della Camera di approvare un taglio pesante ai fondi per la scuola paritaria. Nella nota a firma della presidenza nazionale, retta da don Francesco Macrì, si esprime il “più assoluto dissenso, la più vibrata protesta, la più amara delusione”. “Per molti, in Italia, purtroppo, la scuola paritaria non ha, ancora, piena legittimità, non è considerata come una risorsa per il Paese, un’iniziativa a favore del bene comune, un’espressione indispensabile e necessaria di garanzia di pluralismo e libertà ha aggiunto Macrì -. Su di essa incombe e perdura una cultura oscurantista e provinciale assai lontana da quella presente nella gran parte dei Paesi più avanzati d’Europa e del mondo”.Sir
