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TERREMOTO IN ABRUZZO: NOZZA (CARITAS ITALIANA), I PRIMI PASSI PER ORGANIZZARE GLI AIUTI

Un centro di coordinamento Caritas nella parrocchia di S.Francesco, alla periferia dell’Aquila, dove verranno raccolti generi alimentari, coperte, tende e quant’altro evidenziato dai bisogni della popolazione; gruppi di volontari nelle tendopoli e negli hotel sulla Riviera adriatica per aiutare le persone anziane, i disabili e i minori, con ascolto e sostegno psicologico; il coinvolgimento delle delegazioni regionali Caritas nelle fase di ricostruzione nei tempi medio-lunghi. E’ quanto emerso dal primo incontro che la Caritas italiana ha avuto oggi a L’Aquila con Caritas L’Aquila e la delegazione regionale di Caritas Abruzzo-Molise, secondo quanto descritto al SIR da mons. Vittorio Nozza, direttore di Caritas italiana. “Una devastazione mai vista prima – racconta mons. Nozza -. C’è una clima generale di rassegnazione e mai azioni o parole fuori posto. Si teme che, a causa delle scosse di assestamento che ancora continuano, i tempi per il rientro nelle abitazioni saranno molto lunghi, come è avvenuto in Umbria”. I rappresentanti delle Caritas hanno deciso, come primo passo, di suddividere il territorio colpito dal sisma in sei o sette aree d’azione. Sono già presenti in loco due operatori di Caritas italiana per l’ascolto dei bisogni primari della popolazione. Si inizia domani con l’incontro con i parroci.“La nostra presenza si andrà via via ingrossando la settimana prossima – spiega don Nozza – per sostenere la Caritas diocesana e creare un punto di riferimento unitario”. Anche perché, precisa, “noi raccogliamo ora qualsiasi disponibilità ma gli aiuti vanno classificati ed organizzati con criterio. Se c’è bisogno di coperte non si possono mandare fagioli. Bisogna evitare che arrivi di tutto e di più”. Ai tanti volontari che offrono disponibilità ad andare sul posto mons. Nozza chiede di “aspettare ancora e rivolgersi alle proprie delegazioni regionali o diocesane Caritas, in modo da creare una presenza sul territorio abruzzese, ad esempio attraverso gruppi giovanili o campi estivi, che sia seria e continuativa”. Mons. Nozza tornerà nelle zone terremotate domenica di Pasqua, e celebrerà la messa nel campo di calcio di Paganica, visto che la chiesa del paesino è inagibile. Intanto il parroco di Paganica don Dionisio Umberto Rodriguez Cuartas, che da poco è anche direttore di Caritas L’Aquila, ha già trascorso la prima notte in macchina e chiede che “vengano allestite più tende perché molte famiglie la scorsa notte non hanno trovato dove dormire”. Caritas italiana ha già messo a disposizione 100.000 euro per i primi aiuti.Sir